Pittura
I desideri dimenticati di Ji Dachun al Macro di Roma fino a Settembre
Il titolo della personale che fino al 22 Settembre sarà al Macro di Roma: I desideri dimenticati e le nuvole che li accompagnano, lascia spazio a voli di fantasia, come quando si rimane a guardare le nuvole che fuggono, a volte, con i nostri sogni. Protagonista della mostra è l’artista cinese Ji Dachun, a cura di Bartolomeo Pietromarchi e realizzata con la collaborazione del Aye Gallery di Pechino.

La mostra, visitabile dal 16 Maggio nella Project Room del museo, propone opere in acrilico e tecnica mista realizzate a partire dal 2006 (come Holy Mother A Hostage, Other World, Plastic Brains, True World Art, Rococo e la serie dei Landscape). Nella cornice iper-contemporanea del museo romano le opere di questo artista cinese ci riportano alla semplicità dell’arte che sceglie di non allontanarsi troppo dagli stilemi della tradizione. Ji Dachun, come Qí Báishí, crea scenari semplici dove la bidimensionalità sintetizza concetti troppo complessi. Gli sfondi monocolore rosa pallido, azzurrini, gialli, sembrano cieli in cui le nuvole al loro passaggio hanno lasciato i pochi oggetti e personaggi che l’artista ha dipinto. Il classico ramo di ciliegio della tradizione figurativa cinese, è qui sostituito da rami bizzarri rigogliosi di frutti immaginari più che reali, inquietanti, minacciosi e anche ironici. Tutto rimanda al simbolo che Ji Dachun rivisita in chiave contemporanea esprimendo tematiche come l’angoscia della morte, la decadenza morale, sociale ed ambientale e i limiti dell’indole umana. La dolcezza espressiva fa assomigliare le sue tele a illustrazioni di chissà quale favola animata da orsacchiotti, paperi cartoon, superman, cavalli panciuti, animali mitologici, gru in bianco e nero tra il bene e il male.
I simboli della cultura occidentale si confondono con quelli della cultura cinese che Ji Dachun come altri artisti cinesi, non rinuncia ad opporle anche nell’arte. Al dinamismo della tradizione Ji Dachun predilige una staticità ossessiva, che sottolinea l’ambiguità, l’illusione, i contrasti e le riflessioni di un artista dai “desideri dimenticati”.
Ji Dachun, è nato a Jiangsu, in Cina, nel 1968, vive e lavora a Pechino. Protagonista di numerose mostre nel mondo ha partecipato ad eventi artistici internazionali, tra cui la Biennale di Shanghai nel 2000.
Foto| Artnet.com
