Anche l’Arabia Saudita dice no alla violenza sulle donne. E lo fa attraverso una campagna pubblicitaria a tinte forti, in cui viene mostrata la foto di una donna coperta da un velo nero che lascia intravedere lo sguardo. Si percepisce chiaramente che uno dei due occhi è tumefatto a causa di percosse e la didascalia esplica: “Alcune cose non possono essere coperte. Combattiamo insieme la violenza sulle donne”.

Immagine molto bella e raggelante, perché lascia intendere come nei paesi musulmani non ci sia solo una sorta di ancestrale blocco sessista nel denunciare un uomo maltrattatore, ma anche un oggettivo limite (dato dal velo) nel mostrare i danni fisici che un gesto scellerato provoca.

A finanziare la campagna, ricordiamolo, la prima in Arabia Saudita, è la King Khalid Foundation, un’organizzazione di beneficenza che dal 2001, anno della sua istituzione, si propone di avere un impatto positivo sulla vita delle persone. E niente è più coraggioso e positivo di un gesto che va a tutelare una fascia debole della catena sociale come la donna, dando voce e volto a problematiche troppo spesso sottovalutate.

Questa risposta è forte, tenendo conto che la giornalista saudita Samar Fatany ha recentemente scritto che nel paese almeno una donna su sei subisce violenze fisiche, verbali o psicologiche ogni giorno. Ovviamente i responsabili sono quasi nella totalità dei casi uomini all’interno delle cerchie famigliari. Speriamo che questo circolo possa presto interrompersi. Anche grazie allo spot in questione, che mette nero su bianco una questione da sempre taciuta, accettata e presto dimenticata. Anche dall’Occidente.

Via | Repubblica

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ultimo aggiornamento: 29-04-2013