Avete mai sentito parlare dei fiori di Bach? Magari sì, ma non avete idea di cosa si tratti esattamente. Ebbene, li troviamo in farmacia o in erboristeria, e si tratta di rimedi naturali fitoterapici catalogati sotto la dicitura di “integratori alimentari”.

Non si tratta, perciò, di farmaci, ma si assumono per curare squilibri di natura psico-fisica. Chi “inventò” i fiori che poi presero il suo nome? Mr Edward Bach era un medico gallese, il quale, tra il 1929 e il 1936, si esercitò nella ricerca e messa a punto di estratti di piante e fiori che potessero curare, ciascuno, un diverso disturbo psicosomatico.

Al termine della sua ricerca ne trovò ben 38, li catalogò in base alle aree della sfera emozionale in cui andavano ad agire e li mise a nostra disposizione. Come agiscono i fiori di Bach? Innanzi tutto, dobbiamo capire come vengono “attivati” i principi delle piante. Le essenze ricavate vengono stabilizzate in una soluzione alcolica (a base di brandy) e in questo modo la loro efficacia si mantiene nel tempo. Si assumono in gocce secondo la modalità omeopatica, ovvero facendo in modo che vengano assorbite a livello sublinguale. Edward Bach individuò sette principali disagi e disarmonie emozionali tra quelle più diffuse in assoluto. Ciascuna di esse può portare allo sviluppo di patologie fisiche collegate, ed è proprio dai sintomi che anche noi possiamo risalire al problema originario. Ogni disagio può essere curato da una specifica essenza, sola o in combinazione con altre. Vediamo la scheda dei 38 fiori di Bach classificati in base alle sette disarmonie principali:

  1. Disturbi del controllo, inflessibilità:
    Chicory, Vervain, Vine, Beech, Rock Water
  2. Paure, ansia eccessiva:
    Rock rose, Mimulus, Cherry Plum, Aspen, Red Chestnut
  3. Dubbi, carattere insicuro:
    Cerato, Schlerantus, Gentian, Gorse, Hornbeam, Wild Oat
  4. Solitudine, carattere introverso, tendenza all’isolamento:
    Water violet, Impatiens, Heather
  5. Ipersensibilità, carattere influenzabile e debole, dipendenza affettiva:
    Agrimony, Centaury, Walnut, Holly
  6. Distacco dal presente, freddezza, indifferenza:
    Clematis, Honeysuckle, Wild rose, Olive, White Chestnut, Mustard, Chestnut bud
  7. Disperazione, sconforto, cuore spezzato, attacchi di panico:
    Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of Bethlehem, Willow, Oak, Crab Apple

Come si evince, capire di quale fiore abbiamo bisogno non è semplicissimo. On-line esistono molti test facili da fare attraverso i quali possiamo individuare i rimedi giusti per noi, diversamente possiamo recarci da un bravo naturopata o medico di medicina olistica, che possa guidarci verso la scelta del “nostro” fiore. Una volta giunti alla selezione, come assumerlo? E’ molto semplice, 4 volte al giorno (due dopo i pasti principali, e due a stomaco vuoto) si assumono 2-4 gocce direttamente sotto la lingua. I fiori di Bach ci aiutano a ritrovare l’equilibrio perduto e a combattere le patologie associate a ciascun disturbo emozionale, ma naturalmente non dobbiamo aspettarci miracoli, anche se in molti casi i benefici sono quasi immediati. I fiori di Bach non hanno alcun effetto collaterale, non danno assuefazione, si possono interrompere in qualsiasi momento e non danno interazione con altri farmaci. Non resta che provare!

Foto| di salimfadhley per Flickr

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ultimo aggiornamento: 15-05-2013