Siete in procinto di diventare madrine di battesimo o di cresima? Si tratta di una responsabilità importante e carica di simbologia, perché per la tradizione cristiana il padrino e la madrina di un bimbo hanno un ruolo preciso, quello di guidare il loro figlioccio e la loro figlioccia in un percorso di fede che dura per la vita. Un legame non di sangue ma forte e resistente, ancora più solido se preesiste anche un rapporto di parentela.

Anche se il nostro figlioccio/a dovesse allontanarsi dalla religione cattolica in cui ha ricevuto i sacramenti dei quali siamo in qualche modo “garanti”, il nostro compito sarà sempre quello di essere presenti per sostenerlo in tutte le scelte di vita, accompagnare la sua crescita e dare una mano ai genitori nell’educazione.

Si tratta, a ben vedere, di un compito importante se vissuto con vera partecipazione, per questo, se non ce la sentiamo di assumerci questa responsabilità, evitiamo di proporci in questo ruolo, perché sarebbe davvero uno “spreco” fare la madrina per un giorno. Se, però, la nostra vocazione è sincera, allora niente di meglio, per suggellare il nuovo legame spirituale, che scrivere una lettera che il nostro bimbo/a potrà leggere e conservare anche per tutta la vita. In questa epistola noi esprimeremo i sentimenti che ci legano al nostro figlioccio/a, la gioia per la scelta fatta dai genitori (nel caso del battesimo), o dal bimbo stesso nel caso della cresima.

Gli garantiremo la nostra presenza per la vita, sottolineando che anche se dovessimo separarci per vari motivi (lavoro, studio, cambi di residenza eccetera), cercheremo comunque di restare in contatto e far sentire la nostra vicinanza, con affetto sincero e totale disponibilità. Scriviamo una lettera a cuore aperto, usando carta e penna “vere”, evitando di usare il pc e la stampante. Magari possiamo adoperare una carta da lettera adatta all’occasione, in colori tenui e immagini delicate come angioletti o colombe e corredarla da un bel biglietto di auguri.

Cerchiamo di non essere formali, lasciamo da parte le banalità, ma inseriamo ricordi, speranze, puntuali collegamenti a fatti della vita in comune, facciamo riferimento ai genitori e all’affetto che ci lega a loro. Deve essere una lettera personale, affettuosa e anche, perché no, divertente. Scriviamola e doniamola al nostro “protetto” nel giorno della cerimonia, in modo che la conservi tra le sue cose più care anche una volta cresciuto. Sarà bello, poi, rileggerla insieme!

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ultimo aggiornamento: 21-05-2013