Ha colpito nel sonno, quando non poteva difendersi. L’ha picchiata con violenza, utilizzando un oggetto pesante, per evitare che lo lasciasse. Vanessa ha 31 anni e la mattina del 17 marzo è stata trovata in un lago di sangue da sua madre, accanto a lei il suo bimbo di tre anni che probabilmente ha assistito all’aggressione. Quella mattina il partner, come se nulla fosse, si trovava davanti al cancello di casa a fumare una sigaretta.

Portata in ospedale, i medici hanno diagnosticato un trauma cranico e un’emorragia cerebrale. È stato indotto il coma farmacologico per più di un mese. Dopo circa 30 giorni si è svegliata. Vanessa ha aperto gli occhi e non solo è fuori pericolo, ma è stata in grado anche riconoscere il suo aggressore e di denunciarlo, ricostruendo la vicenda.

Una storia d’amore logora, che negli ultimi tempi si era trasformata in ossessiva. Il desiderio di lei di lasciarlo, lui, disoccupato, estremamente geloso e possessivo, pronto a tutto pur di non perdere l’unica cosa che gli era rimasta. Vanessa dà alla polizia indizi preziosi, che non solo vengono confermati abbastanza in fretta, ma che fanno cadere l’alibi del convivente, immediatamente arrestato con l’accusa di tentato omicidio. È molto diversa questa vicenda da quella della Miss, che ha deciso di scusare il partner che l’ha picchiata. Forse Vanessa ha una marcia in più, è madre e deve difendere la stabilità di suo figlio.

Via | Corriere; Repubblica

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ultimo aggiornamento: 05-06-2013