Lo yacht più grande del mondo è l’Azzam che, al momento, detiene la leadership nella corsa al modello di riferimento, capace di stimolare una sana rivalità fra i paperoni di ogni angolo del pianeta. Visti i tempi di progettazione e realizzazione di simili alberghi galleggianti, sempre più vicini a una nave di crociera sul fronte dimensionale, si può ipotizzare che per un discreto periodo di tempo il suo primato non verrà a scemare.

Il vantaggio di questo modello sulla creatura del patron del Chelsea è di diciotto metri, equivalente alla lunghezza di quattro automobili di media taglia. Ci si chiede cosa debba fare il proprietario con un panfilo simile a un transatlantico, ma qui le motivazioni emotive e di immagine prendono il sopravvento sui calcoli ragionieristici. Questi ultimi del resto, anche nella vita comune, servono spesso a tarpare i sogni, vincolando gli slanci passionali.

Il fatto che sia il più grande non significa che sia il più bello. Per me, infatti, il primato del fascino resta saldamente nelle mani dell’Eclipse, che trovo più gradevole nei lineamenti, ma è un giudizio soggettivo. La leadership dimensionale dell’Azzam è invece fuori discussione, perché i numeri non si possono dibattere.

Si tratta di uno yacht faraonico, lungo 180 metri, quindi quanto due campi di calcio. Il suo costo di costruzione ha toccato quota 600 milioni di dollari, contro i 340 dell’Eclipse. Dispone di sistema di difesa antimissile, di vetri antiproiettile e di due eliporti. Del pacchetto fa parte anche un piccolo sottomarino. Non potevano mancare, ovviamente, il cinema, il ristorante e la discoteca.

Superfluo dire che il lusso a bordo è sfrenato. Questo gioiello nautico è stato costruito dal cantiere tedesco Lurssen per il principe saudita Alwaleed bin Talal, boss di Kingdom Holding, una società attiva in diversi ambiti.

Alwaleed è l’uomo più ricco del mondo arabo, con un patrimonio personale di circa 20 miliardi di dollari. La fortuna di questo dignitario si lega alla finanza e ai fruttuosi investimenti in molti campi, tra cui quello petrolifero. E’ pure coinvolto in società simbolo della global economy americana.

Ama il lusso più esclusivo ed è stato il primo acquirente privato di un Airbus A380, dopo aver utilizzato per anni un Boeing 747-400 come aereo personale. Il principe è nipote del re Abdul Aziz al Saud. Ha un grande fiuto per gli affari, per questo è soprannominato il “Warren Buffett d’Arabia”. In passato si faceva vedere spesso tra Cannes e Montecarlo, con il panfilo di 90 metri comprato da Donald Trump. Molto vivaci le sue attività filantropiche.

Ora può vantare la proprietà dello yacht più lungo del pianeta, eclissando i vari Eclipse, Dubai, Al Said Larssen, Al Mirqab, Samal, Rising Sun, Octopus, yacht A, Pelorus, Luna, Le Grand Bleu e compagnia bella.

Foto | Golook.it

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ultimo aggiornamento: 19-04-2014