Deluxeblog ha intervistato Marco Romano, Amministratore Delegato di Real Diamond Invest, società che nasce a Milano dall’esperienza trentennale di esperti operatori del settore dei Diamanti d’investimento. Marco ci ha raccontato il mondo dei diamanti, le loro caratteristiche, le borse e la certificazione. Perchè il diamante non è solo il miglior amico di una donna, ma è per sempre (o quasi).

Quali sono i dimanti da investimento e quali caratteristiche li contraddistuongono?

“Cosa molto importante, da capire sui diamanti innanzitutto l’80% dei diamanti estratti a livello internazionale sono utilizzati a fini industriali, solamente il 20% delle pietre estratte vengono utilizzati e tagliati e diventano gioiello. Di quel 20% meno del 2 % diventa diamante da investimento, questa quota ridottissima è il motivo per cui il diamante di investimento acquista valore perchè in natura vengono estratti pochissimi esemplari. Il fattore molto importante per valutare il diamante d’investimento sono le cosidette 4 C, ovvero le quattro caratteristiche per valutare e capire che cos’è il diamante.

Le quattro C a livello internazionale, sono il CUT il taglio del diamante, il COLOR il colore del diamante, il CLARITY ovvero la purezza ed infine il CARAT ovvero la caratura.

Il CUT è appunto il taglio, ci sono diversi tagli di diamante, ma se si parla di diamanti da investimento è il rotondo, il taglio brillante, il taglio di diamante migliore da acquistare, perchè esprime più bellezza e più luce, poi c’è il colore, un altro fattore molto importante, che viene classificato con delle lettere che partono dalla D fino ad arrivare alla Z.

La D è il bianco più puro fino ad arrivare a quasi un giallino. A livello di gioielleria si trovano soprattutto pietre che vanno dalla I alla L o in alcuni casi, quando parlano di pietra bianca, parlano di un H, perchè parliamo di pietre che vengono poi montate su anelli e collane, se parliamo appunto di anelli arriviamo al massimo ad una G di colore, e poi dipende dalla caratura, cioè dalla grandezza della pietra. Perchè le pietre da gioielleria rimangono su quella fascia di colore per rendere più accessibile l’anello a tutti.

Se invece parliamo di pietre da investimento si parla di colorazioni che vanno da D alla G o al massimo alla H, cioè il bianco più puro. Real Diamond Invest vende principalmente pietre che vanno dalla D alla F, poi rientrano nella fascia internazionale anche la H o la G, noi comunque tendiamo a vendere ai nostri clienti solo pietre che vanno dalla D alla F, ovvero le pietre più importanti.

Poi passiamo alla CLARITY, la purezza, all’interno della pietra si formano delle inclusioni, durante la loro formazione, queste inclusioni, queste cristallizzazioni, sono identificate da una classificazione, che segnala la grandezza dell’inclusione o il numero di inclusioni presenti all’interno della pietra.
Si parte dalla purezza IF cioè che non ha nessun tipo di impurità, o al VVS1 – VVS2 fino ad arrivare alla I dove le inclusioni sono talmente grosse e visibili che sono appunto visibili ad un occhio anche non esperto. Invece se parliamo di VVS1 e VVS2 sono talmente microscopiche che sono difficilmente visibili, quindi sono pietre quasi pure. In gioielleria invece ci sono delle inclusioni come la VS1 e la VS2 che sono diverse inclusioni difficilmente visibili ad un occhio non esperto.

Il valore della pietra è dato dall’inseime di diversi fattori: colore, purezza, taglio e carato insieme. Le pietre sotto il carato si chiamano punti, sopra il carato si parla appunto di carato. Il carato è il peso del diamante.

Tra i vari fattori la parte più importante per definire il valore di un diamante è il Taglio, gli altri fattori sono infatti tutti naturali, il taglio è quello che prevede l’intervento umano, il CUT che viene fatto alla pietra, con determinate proporzioni, se viene effettuato in maniera perfetta e quindi seguendo determinate proporzioni che identificano l’excellent cut questo permette alla luce di riflettersi e di avere un ritorno di luce importante. Il taglio rotondo è il migliore perchè permette una lucentezza più elevata. Invece negli altri tagli la luce entra e poi rischia di disperdersi e fa perdere valore alla pietra.

Le pietre da investimento rientrano nel taglio excellent o very good, a livello di gioielleria possiamo anche trovare un excellent cut o un very good, ma poi è più basso il livello di purezza o la colorazione è più bassa. Se parliamo di diamanti da investimento parliamo innanzitutto di pietre che vanno dalla caratura di 0.50 a salire, e quindi più si sale di grandezza di pietra, più diventa difficile trovare colore o purezza massima”.

Com’è la situazione del mercato dei diamanti?

“Partiamo dalle miniere più importanti che sono in Sudafrica e facciamo una parentesi il mercato dei diamanti diciamo che è gestito da un monopolio anzi oligopolio in realtà, quello della De Beers, che detiene ufficialmente il 60% delle miniere e dell’estrazione dei diamanti a livello internazionale, anche se in realtà si parla di percentuali molto più elevate, e sono loro che hanno sempre fatto il mercato a livello internazionale e hanno deciso il prezzo dei diamanti.

In passato il diamante non ha avuto una grande volatilità, ha sempre avuto una crescita costante perchè la De Beers, controllando il mercato, decideva di estrarre di più se la domanda aumentava e di estrarre di meno se la domanda diminuiva, in modo da mantenere una crescita stabile del diamante e infatti fino a 20 anni fa il diamante ha reso sempre, non era un investimento, era appunto un bene rifugio.

Ricordiamo co’è un bene rifugio, tutto quello che serve a proteggere i miei capitali, qualsiasi cosa succeda, da una guerra piuttosto che da una qualsiasi crisi, e quindi rendendo anche un 1% o un 1.5% era un bene rifugio, che si poteva vendere in qualsiasi parte del mondo. Invece negli ultimi 10 anni il mercato è leggermente cambiato, perchè negli ultimi 10 anni, grazie anche alla domanda di Cina, Russia e dei nuovi mercati emergenti, quindi della nuova classe media, ha creato un aumento della richiesta di diamanti a livello internazionale, che ha portato a un cambiamento tra la produzione di diamanti che nel 1993 era intorno ai 126 milioni di carati estratti e una domanda globale che era di 115 milioni di carati estratti, nel 2013 si è contata una produzione di 132 milioni di carati e una domanda che ha superato la produzione di 148 milioni di carati.

Per questo negli ultimi 20 anni è cambiato tantissimo il valore delle pietre, sono negli ultimi 10 anni è poi cresciuto e ha superato quel 1.5% che era una volta, ma in realtà si parla di un valore medio ad oggi del 4.5 e 5% sulle varie carature di pietra. Invece per il futuro si presume che nel 2023 e la domanda e la produzione di diamanti continui ad essere stabile, magari in leggero calo, perchè è vero che il diamante è per sempre, ma non le miniere, perchè sono ormai in esaurimento e la domanda addirittura sale da 128 milioni di carati a 169 milioni di carati, quindi è vermante un grosso gap che deve essere colmato e non si riesce a colmare attraverso la produzione, quindi questo lo porterà sempre ad essere un bene più raro e quindi con un valore che continua ad aumentare.”

Come funziona la borsa dei diamanti?

“Nel momento in cui la pietra viene estratta, ancora grezza, viene mandata nelle taglierie, dove poi vengono tagliate le pietre. Dalle taglierie il diamante passa alle varie borse internazionali, una delle più importanti a livello mondiale è quella di Anversa. In quel caso, in quella borsa, ci sono gli importatori, come noi, che trattano le pietre con il produttore, e nella borsa la trattativa viene fatta proprio così come siamo noi in questo momento, io e lei seduti ad un tavolino con davanti delle diverse carature di pietre, si sceglie in base alle esigenza di pietre che il mercato ci richiede.

Noi compriamo e trattiamo in base ad un listino riservato agli operatori del settore, quindi da lì parte una vera e propria contrattazione a stock. Abbiamo degli stock con determinate caratteristiche della pietra che possono andare da una caratura piuttosto che un’altra e poi si passa ad un altro stock in base alla necessità di mercato.

Lo stesso vale per il mercato della gioielleria, solo che le caratteristiche delle pietre sono diverse, magari sono carature più piccole, perchè sono quelle che si vendono più facilmente e molto di più. L’importatore poi li può vendere ai grossisti o ai produttori di gioielli, i quali a loro volta poi li vendono a gioiellerie o nel nostro caso alle banche e poi le banche all’utente finale.”

Parlando invece dei diamanti etici?

“Anche i diamanti venduti dalla Real Diamond Invest sono diamanti che rispettano gli accordi ONU del Kimberley Process, cioè sono tutti diamanti che vengono acquistati o passano attraverso le varie risoluzioni ONU e non vengono acquistati nei Paesi che fanno sfruttamento minorile o che sovvenzionano guerre e terroristi. I nostri diamanti sono tutti certificati e rientrano nel Kimberley Process.”

Parlando delle migliori caratteristiche, che tipo di prezzi si possono arrivare a pagare i diamanti da investimento?

“Per il diamante da investimento si può parlare di prezzi che vanno dai 5.000 e 6.000 euro e poi a salire direi senza limite. Lo scorso anno è stato battuto all’asta un diamante da 63 milioni di dollari, ogni tanto la De Beers fa uscire una pietra importante, pietre rare, e ne esce almeno una ogni 5 anni, questa pietra viene battuta all’asta e l’ultima era appunto un diamante rosa battuto a 63 milioni di dollari. Il limite massimo quindi non c’è, c’è al massimo un limite minimo per acquistare diamanti da investimento.”

Dopo quanto tempo posso rivedere un diamante da investimento?

“Il diamante da investimento è visto come un bene nel lungo periodo, è consigliabile tenerlo almeno per 8-10 anni.”

Per rivenderlo?

“E’ possibile rivenderlo presso di noi, da contratto garantiamo ai nostri clienti il ricollocamento. Questo è un servizio molto importante perchè non tutti quelli che comprano i diamanti sanno come rivenderlo o a chi rivenderlo. Noi ci rivolgiamo ai piccoli risparmiatori che possono investire 5 – 10.000 euro, ma anche ai grandi investitori. Noi quello che consigliamo è di diversificare il proprio patrimonio e di investire nel diamante quella parte che non deve essere toccata necessariamente nei prossimi dieci anni, proprio perchè è un bene rifugio, si deve vendere nel momento in cui il mercato lo richiede. Ai nostri clienti consigliamo di diversificare l’investimento su una base del 5, 10 fino ad un massimo del 15% massimo del loro portafoglio, poi ovviamente dipende dalle necessità del cliente.”

I diamanti sono tutti certificati?

“Assolutamente sì. Le nostre pietre sono pietre certificate dai più importanti istituti di gemmologia. Real Diamond Invest lavora con gli istituti gemmologici riconosciuti internazionalmente, perchè nell’acquistare un diamante occorre comprendere che ci si relaziona ad un bene assai raro e quindi non bisogna rischiare di non conoscere il valore della pietra. Quindi per questo noi ci rivolgiamo e lavoriamo con tutti e tre gli enti e gli istituti di gemmologia più importanti a livello internazionale dove viene fatta l’analisi della pietra e di questi tre enti due sono ad Anversa ed uno in California.

E proprio per quanto riguarda il mercato dei diamanti d’investimento si consiglia di acquistare pietre certificate da uno di questi tre enti, proprio perchè si possono rivendere le pietre in qualsiasi parte del mondo e le caratteristiche delle pietre sono riconosciute ovunque. Il certificato è in realtà il passaporto del diamante, le sue caratteristiche sono riportate nel certificato, la data in cui è stata certificata la pietra, i carati, il colore, la purezza e il taglio.”

I diamanti vengono acquistati tutti già certificati?

“In realtà ci sono delle trattazioni sia a stock non certificate che a stock certificate, chiaramente è sempre meglio trattare le pietre già certificate, comunque ormai negli ultimi anni si trattano solo pietre certificate. Dieci anni fa invece no, il mercato richiedeva la certificazione solo per le pietre più importanti, oggi in realtà già sopra i 0.20 punti di pietra sono quasi già tutte certificate. Anche la gioielleria quando acquista delle pietre, se il gioielliere non è un gemmologo, e non tutti lo sono, anche loro vogliono le pietre certificate, anche se è appunto una pietra commerciale.”

La richiesta di acquisto di diamanti da investimento ad oggi e a suo avviso è in salita?

“L’acquisto è in continua crescita, soprattutto negli ultimi anni, in realtà il diamante è sempre stato conosciuto dalla clientela, ma da una clientela di un certo target, oggi invece il diamante da investimento è come se si fosse aperto anche a un target medio, al medio risparmiatore, che va a diversificare il suo portafoglio, anche solo di 10-15.000 euro in diamanti. Il mercato sta crescendo veramente tanto che negli ultimi 5-6 anni il rendimento è stato del 30%.”

Se dovesse stilare i tipi di mercato a livello internazionale?

“Ma i dimanti si vendono in tutto il mondo, quello che funziona meglio è la vendita diretta della pietra, ciò significa che il cliente non ha in mano un foglio di carta o un titolo, ma il proprio bene di investimento che tiene nella sua cassetta di sicurezza piuttosto in cassaforte a casa propria.”

Quanti acquisti di pietre fate durante l’anno? Parliamo di un solo acquisto o di più?

“Noi acquistiamo quasi tutti i giorni, c’è un sistema informatico che ci mette a disposizione la disponibilità delle pietre già certificate in qualsiasi parte del mondo, in realtà senza andare fisicamente in borsa. Se andiamo in borsa è perchè acquistiamo il nostro stock, altrimenti se devo comprare 5 o 10 pietre in base al sistema informatico vedo dove sono le pietre, e possono essere in qualsiasi parte del mondo, e nell’arco di quattro giorni, dopo l’acquisto arrivano a destinazione. Le spedizioni sono tutte assicurate da società specializzate.”

Quali sono le motivazioni per investire in diamanti?

“In realtà ci sono molti motivi: sono rendimenti certi perchè comunque il mercato sta crescendo grazie all’oligopolio della De Beers, le sue quotazioni sono destinate ad aumentare naturalmente anche a causa dell’esaurirsi delle miniere, come dicevamo prima, poi non è sottoposto a influenze politiche o valutarie, è facilmente trasformabile in denaro, è un bene al portatore ed è liquidabile in tutto il mondo, anche nelle situazioni politiche e sociali più difficili, purchè accompagnato dal certificato. Il dimante è un bene di libera circolazione, non è tassabile, a differenza dell’oro, se io compro un lingotto d’oro lo devo dichiarare nel modello unico e nel 740, invece il diamante no. Nel momento in cui io vendo il lingotto d’oro devo dichiarare le plusvalenze, quindi pagare le tasse sulle plusvalenze, invece il diamante no, perciò il guadagno è tutto netto. In più si ha il possesso fisico dell’oggetto.”

Diamanti da investimento: l



Diamanti da investimento: l’intervista a Marco Romano, AD di Real Diamond Invest

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ultimo aggiornamento: 19-08-2014