“Mediterraneo in chiaroscuro, Ribera, Stomer e Mattia Preti da Malta a Roma” è la mostra con cui Malta ha voluto inaugurare il semestre di presidenza europeo e che sarà aperta fino al 21 maggio a Palazzo Barberini a Roma.
Diciotto opere, per la prima volta in trasferta dal Museo di La Valletta “Muza“, che riprendono l’intensa relazione storica e artistica intercorsa tra l’Italia e Malta a partire dal Seicento, quando prima Caravaggio e poi Mattia Preti si trasferirono sull’isola come cavalieri dell’ordine di San Giovanni. In quel periodo Malta si aprì progressivamente allo stile e alle novità del Barocco romano e i dipinti esposti ne sono la testimonianza.
Il lascito di Caravaggio e la sua lezione pittorica sono al centro dell’esposizione che mette a confronto i capolavori provenienti da Malta con quelli della collezione romana.
Tra le opere esposte “Adamo ed Eva” e il “Buon Samaritano” di Stomer. La “Vanitas” e il “Sansone e Dalila”. “La Fuga da Troia” e la “Resurrezione di Lazzaro” di Mattia Preti. E simbolicamente a chiusura l'”Allegoria della Nobiltà dell’Ordine di Malta” dipinta da Francesco de Mura che rende omaggio all’isola e ai suoi cavalieri.
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