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La Metro C di Roma continua a far parlare di sé. Quando non è per i lavori e le relative polemiche ad essa annessa, lo fa con notizie sorprendenti, come gli eccezionali ritrovamenti emersi durante i lavori di scavo, al punto da parlare di “una piccola Pompei” addirittura.

Si tratta di due ambienti della media età imperiale che, a causa di un incendio, contengono ancora ampie e ben conservate parti del solaio ligneo e del mobilio. Il ritrovamento è avvenuto grazie alla realizzazione del Pozzo Q15 a largo Amba Aradam, un’opera per mettere in sicurezza le vicine Mura Aureliane. Le paratie perimetrali in pali di cemento e l’ampiezza del pozzo – 8 metri di diametro e 14 metri in profondità, di cui 10 già scavati – hanno permesso un’indagine a quote altrimenti inaccessibili per un normale scavo archeologico.

Il materiale organico presentato oggi si conserva infatti solo in eccezionali condizioni ambientali/climatiche, oppure a seguito di eventi speciali, come accaduto ad esempio a Ercolano e a Pompei, dove infatti ritroviamo i confronti più stringenti. Al momento, la scoperta del solaio ligneo carbonizzato rappresenta un unicum per la città di Roma.

Questa scoperta si aggiunge agli altri, numerosi ritrovamenti dei mesi scorsi avvenuti durante i lavori della Linea C: l’ultimo è la Castra, la Caserma portata alla luce a via Ipponio.

Durante lo scavo è emerso anche lo scheletro di un cane, accucciato davanti a una porta e, verosimilmente, rimasto intrappolato nell’edificio al momento dell’incendio. Inoltre, è in corso in queste ultime ore la messa in luce del pavimento a mosaico dell’ambiente che contiene i resti del solaio ligneo. Un pregevole mosaico in bianco e nero, con doppia cornice di bordo a foglie cuoriformi e onde correnti.

Le interpretazioni, seppur ancora preliminari, sull’identità e l’uso dell’edificio sono due:  potrebbe far parte della caserma rinvenuta in via Ipponio, rappresentando una porzione degli ambienti dell’edificio militare, oppure farebbero parte di una delle domus aristocratiche del Celio, di cui sono stati rinvenuti resti non lontano, come la domus dei Valerii, che peraltro presenta modalità di crollo simili.

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ultimo aggiornamento: 27-06-2017