Che le donne siano più ansiose (in linea di massima) rispetto agli uomini è un dato inconfutabile che ciascuno di noi ha sperimentato nella propria vita. Le mamme sono più ansiose dei papà, le mogli più dei mariti, le lavoratrici più dei lavoratori.
Ogni settore della vita può procurare ansie e tremori alle donne, che comunque, nonostante questa naturale tendenza a preoccuparsi oltre misura, pare siano più “corazzate” nel gestire lo stress. Verosmilmente questa è una capacità compensativa innata, anzi genetica.

Infatti, e questa è una notizia di cui tenere conto, la donna è biologicamente predisposta all’ansia per colpa dei geni. Secondo quanto scoperto da uno studio tutto italiano condotto dai ricercatori dell’Istituto di Scienza neurologiche del Consiglio nazionale delle Ricerche (Isn-Cnr) di Catanzaro e dai colleghi dell’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma e pubblicato sulla rivista Social Cognitive and Effective Neuroscience, il cervello femminile subisce delle variazioni della serotonina (neurotrasmettitore che ha effetti sull’umore) legate ad una mutazione del gene 5-httlpr.

Gli studiosi, dopo aver esaminato il cervello di centinaia di soggetti in buona salute per studiare la predisposizione a sviluppare turbe ansiose, hanno scoperto che proprio il sesso influenza in modo specifico la produzione della serotonina la quale, a sua volta, in alcuni soggetti può alterare la percezione emozionale predisponendo non solo alla generica ansia, ma anche a disturbi più gravi come gli attacchi di panico o la bulimia nervosa. La regione cerebrale suscettibile a queste variazioni dei livelli di serotonina è l’amigdala. Ecco come hanno commentato gli studiosi i risultati della loro ricerca:

Quello che abbiamo scoperto è che le donne portatrici della variante genetica che conferisce una dis-regolazione della serotonina sono più ansiose degli uomini e questa predisposizione si manifesta, a livello neurobiologico, con un’alterata anatomia di una regione chiave nella regolazione dell’emozione: l’amigdala

Naturalmente questa scoperta non sarà priva di conseguenze positive, perché lo scopro è quello di arrivare, attraverso un semplice esame del sangue, a individuare precocemente (magari già durante l’adolescenza) i soggetti a rischio di sviluppare nel tempo turbe ansiose e intervenire per prevenire il problema con adeguate terapie comportamentali o guidando il soggetto verso tecniche di auto rilassamento.

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ultimo aggiornamento: 14-11-2013