“Noi vogliamo tanto bene alla polizia italiana…” era l’incipit di una canzoncina ben nota fra gli studenti dei licei che “ai tempi” manifestavano in corteo contro scuola, governo e manovre sotto l’occhio vigile della Questura. E questo deve aver pensato Nina De Chiffre mentre, in occasione della manifestazione NO TAV dello scorso 16 novembre, avvicinava a se il casco di un poliziotto per baciarne la visiera. Provocazione? Di certo! Ma senza dubbio non violenta, in quanto al giovane in divisa di fatto non fu torto un capello.

Oggi scopriamo che quel gesto ha subito un’interpretazione inaspettata, dettando i presupposti per muovere denuncia di violenza sessuale contro la ragazza. A dirlo (e aggiungiamo: senza vergogna!) è Franco Maccari, segretario generale del Coisp, il sindacato di polizia. In un’intervista radiofonica a “La Zanzara” di Radio24 ha così detto:

Se io la bacio sulla bocca, non é reato? Se fosse stato un poliziotto a baciare un manifestante a caso, sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale.

Peccato che fra Nina e il giovane poliziotto impaurito non ci sia mai stato contatto fisico, quindi di bacio sulla bocca proprio non si può parlare. Invece è fuori di dubbio che quel gesto ha fatto molto scalpore, in quanto evidenziava un modo di fare non distensivo bensì di disprezzo nei confronti di quelle stesse forze dell’ordine che, a detta della giovane, avevano molestato e picchiato un’altra manifestante lo scorso luglio.

E in quel caso, vorremmo dire a Maccari, non solo non si è registrato alcuno scoppio di guerra, né mondiale né civile, ma sembra anche che per i colpevoli del fatto non ci siano state conseguenze. Speriamo di cuore che la denuncia alla De Chiffre sia ritirata, perché parlare di violenza sessuale per un bacio su una calotta di plastica ci appare quantomeno ridicolo. Per non dire altro.

Foto | Clickblog
Via | Repubblica

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ultimo aggiornamento: 12-12-2013