La violenza sulle donne si consuma soprattutto all’ombra delle mura domestiche e non c’è bisogno di andare in Medioriente per trovare le vittime. In Europa, una donna su tre subisce violenza fisica e/o psicologica dall’età di 15 anni. A dare questa notizia è l’Agenzia europea per i diritti fondamentali (FRA) che ha condotto un interessante studio, coinvolgendo 27 Paesi più il Lussemburgo e circa 42 mila donne.

Che volto ha questa violenza? Purtroppo nel 22 percento dei casi il carnefice è il partner (che non risparmia la compagna neanche sotto lo sguardo terrorizzato dei figli). Ci sono poi dei dati che fanno davvero paura: 9 milioni di donne sono state violentate, il 22 percento delle ragazze tra i 18 e i 29 anni è stata molestata in chat, il 18 percento delle donne ha subito stalking.

Quali sono i Paesi in cui la violenza sulle donne è più diffusa? In testa alla classica ci sono i Paesi del Nord: in Danimarca il 52%, in Finlandia il 47%, in Svezia il 46%, in Olanda il 45%. In Italia la percentuale scende al 27% ed è maggiore della Spagna (22%), ma decisamente inferiore di quella francese (44%), tedesca (35%) e inglese (44%). È realmente così? Questi dati vanno letti con attenzione, perché secondo la FRA ci sono dei Paesi in cui la violenza sulle donne è un fenomeno culturalmente aggettato. Che vuol dire? A livello pratico, significa omertà e soprattutto reticenza a denunciare. Il direttore di Fra Morten Kjaerum ha dichiarato:

L’enormità del problema è la prova che la violenza contro le donne non riguarda solo una minoranza ma influenza la società nel suo complesso, per questa ragione, politici, società civile, medici, forze di polizia devono rivedere le proprie procedure di intervento per affrontare la violenza contro le donne in tutti gli ambiti. È necessario che gli strumenti di intervento siano aggiornati su un nuovo livello.

Via | LaStampa

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ultimo aggiornamento: 07-03-2014