Arriva direttamente da Bruxelles una notizia che riguarda noi donne e il nostro futuro lavorativo. La Commissione Europea infatti, in occasione dell’8 marzo, ha lanciato una campagna dal titolo Every Girl Digital, finalizzata a incrementare il numero di professioniste in gonnella nel campo del digitale. Questo perché le nuove tecnologie sono un mercato in continua espansione e se è vero che le donne al comando di un’azienda sono più produttive degli uomini, allora si tratta di un vero e proprio investimento per il benessere del continente.

Nel campo delle ICT le donne al momento rappresentano solo il 30% della forza lavoro. E un dato che ha decisamente fatto correre ai ripari è che sempre meno ragazze scelgono lauree nel campo tecnologico. È infatti sceso vertiginosamente il numero di laureate in informatica, che attualmente sono il 3% contro il 10% degli uomini.

Per solleticare il desiderio delle gentlewomen di mettersi a pari con gli standard prefissi dall’Ue, i canali social sono diventati dei veri e propri contenitori culturali dove scambiarsi impressioni e leggere storie di chi è diventata un’autorità nel campo delle ICT. Sulla pagina facebook dedicata alla campagna infatti, si possono leggere le storie di successo di Monique Morrow (nel video di apertura post), Sofia Svanteson e Lindsey-Nefesh Clarke, che hanno scelto si lavorare nel digitale con profitto.

È emblematico che l’Unione Europea abbia voluto lanciare questa iniziativa a pochi giorni da “un appuntamento” di calendario che ci riguarda da vicino: la giornata per la parità retributiva, quest’anno caduta l’ultimo di febbraio. Dal 2011, anno della sua istituzione, l’Ue si è preso l’impegno di monitorare periodicamente il gap degli stipendi fra uomo e donna.

Il responso di questi ultimi tre anni ha sancito che il divario retributivo non si è ridotto molto. Anzi, è rimasto pressoché fissato sul 16% con lievi oscillazioni. Probabilmente Every Girl Digital è nato anche dall’esigenza di tentare la strada della maggiore “informatizzazione” delle donne per ridurre questo divario più in fretta. In fondo se è vero che new media e nuove tecnologie sono il futuro, perché non essere noi signore a mostrare come raggiungere l’eccellenza?

Alla faccia di chi ci dice che non ci affiderebbe neppure il telecomando del televisore. Retrogradi uomini! Tze.

Via | LaStampa

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ultimo aggiornamento: 08-03-2014