La parità di genere non ha ancora trovato un riscontro nell’approvazione delle tante chiacchierate quote rosa, bocciate lo scorso marzo in Parlamento, ma già da un anno c’è un’interessante novità per tutti coloro che andranno alle urne per le elezioni degli enti locali. Se ancora non lo sapete, infatti, alle elezioni amministrative è prevista la possibilità di dare una doppia preferenza, scegliendo oltre al candidato a cui si aveva pensato anche un’altra persona. C’è solo una regola: i due candidati devono essere di sesso opposto.

Ma come funziona nello specifico la doppia preferenza di genere? Si tratta di una delle disposizioni contenute nella legge n.215 del 23 novembre 2012, un provvedimento legislativo che mira soprattutto alla promozione di un riequilibrio delle rappresentanze di genere negli enti locali ovvero i consigli e le giunte comunali e i consigli regionali.

Chi si recherà alle urne il 25 maggio prossimo per le elezioni comunali, dunque, potrà votare un uomo e una donna appartenente alla stessa lista; è, ovviamente, permesso indicare un unico candidato mentre, se si indicheranno due candidati dello stesso sesso, la seconda preferenza sarà considerata nulla. Il sistema della doppia preferenza sarà applicato solo nei comuni che hanno un numero di abitanti superiore a 5.000 persone.

I comuni che hanno rinnovato la rappresentanza comunale lo scorso maggio 2013, invece, hanno già sperimentato questa novità che, a mio parere, è davvero un’ottima opportunità. Che si sia d’accordo o meno con il provvedimento viene comunque ampliata la possibilità di indicare più di un candidato e questo è sicuramente un passo avanti per la democrazia.

E voi cosa ne dite del provvedimento?

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ultimo aggiornamento: 30-04-2014