I bonsai sono bellissimi alberelli in vaso, curati affinché si adattino a crescere in spazi ridotti. In pratica si educa letteralmente la pianta a rimanere di dimensioni contenute, pur mantenendo intatti i suoi cicli vitali, le sue caratteristiche e il suo aspetto generale. Sebbene per coltivare un bonsai sia necessaria molta attenzione e cure particolari, è un lavoro che si può fare tranquillamente in casa, riuscendo ad ottenere arbusti forti e sani.

Certamente chi è alle prime armi è preferibile che acquisti pianticelle già formate e non talee o semi (che prima di svilupparsi in un pre-bonsai ci mettono anni e necessitano di attenzioni costanti), in modo da avere già a che fare con un arbusto, saltando invece le precedenti fasi di germinazione e/o crescita dei primi periodi.

Il consiglio è di recarci in una serra specializzata e farci consigliare sul tipo di bonsai che meglio si adatta al nostro ambiente, ricordando che ci sono specie più resistenti e altre più delicate e che quindi le cure non sono le stesse per tutte. Certamente un buon esemplare per prendere confidenza con il meraviglioso mondo degli alberi in miniatura è il Ficus, che è uno dei tipi di pianta più coriacei, resistendo bene anche a climi con scarsa umidità e poca luce.

Anche se il periodo migliore per adottare un bonsai è la primavera, anche l’estate può essere un buon momento, purché si faccia attenzione a rispettare le indicazioni del vivaista che ce lo ha venduto riguardo ad esposizione alla luce solare, tempi e modi di annaffiatura e cure particolari. Senza dubbio è invece preferibile non iniziare l’avventura in inverno, perché il freddo esterno o al contrario il caldo secco dei termosifoni, possono fiaccare e rovinare la pianta.

Sempre il vivaista ci saprà anche dire, in base al tipo di alberello scelto, se arricchire il terriccio con fertilizzanti e in che modalità, ogni quanto procedere alla potatura delle foglie, quando fare il travaso (le radici dopo un certo periodo hanno bisogno di più spazio) e tutte le varie accortezze da seguire per permettere all’arbusto di vivere in salute.

Ci sono comunque delle regole che valgono per tutti i bonsai e sono quelle di garantire alla pianta sole e luce di giorno e ombra la sera, di mantenere il terreno umido evitando che si asciughi troppo ma anche di annegarlo in troppa acqua (cosa che irrimediabilmente porta al marciume delle radici), di provvedere ciclicamente a dare più tono all’albero con fertilizzanti adatti, magari a base di potassio, di non fargli subire eccessivi sbalzi di temperatura.

L’ideale in estate è tenerlo costantemente fuori casa se il clima lo permette, mentre se ci sono forti escursioni termiche fra il giorno e la notte è preferibile tirarlo dentro quando scende la sera. Parentesi a parte merita la questione della potatura, che deve essere fatta nei periodi in cui la pianta ha più nutrienti, quindi nei mesi miti di primavera e autunno.

Le fronde non vanno sfoltite eccessivamente, ma l’albero va comunque alleggerito dove serve. Ancora una volta i consigli del vivaista saranno preziosi, suggerendoci la misura esatta e i tempi della potatura. In più, acquistare un piccolo manuale sulla cura del nostro bonsai potrà aiutarci a non sbagliare, togliendoci dubbi e dandoci qualche dritta utile per avere il nostro piccolo arbusto zen in casa o sul balcone.

Foto | da Flickr di bop|P-&-S

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 03-07-2014