Ah le candele, meravigliose fiammelle che danzano romanticamente al minimo alito di vento. Queste amiche senza tempo, ave delle moderne lampadine, ma ancora oggi più attuali che mai, sono l’asso nella manica quando meditiamo cenette a due o momenti di relax immerse nell’acqua calda della vasca o assorte nella meditazione.

Eppure, nonostante i piacevoli effetti dei moccoli sulla nostra psiche, il sogno può velocemente trasformarsi in incubo quando la cera inizia a colare su tovaglie, tappeti e pavimento. Come fare in questi casi a eliminare le macchie senza lasciare scivolosi aloni? Ecco alcuni metodi efficacissimi.

Il metodo a freddo

Se la cera è caduta su pavimento e superfici in ceramica o in marmo dotatevi di raschietto in plastica o in mancanza di una vecchia tessera plasticata (es. quelle per la raccolta punti del supermercato), di cubetti di ghiaccio e di strofinacci di cotone.

Mettete il ghiaccio in uno strofinaccio e ponete l’impacco sulla parte da trattare per congelare la cera. Dopo di che raschiate dolcemente via lo strato cerato ed eventualmente ripetete l’operazione una seconda volta prima di lavare con acqua tiepida ed alcol.

Il metodo a caldo

Cera_candela_macchie

Una delle cose che più facilmente fa sciogliere la cera è ovviamente il calore. Per eliminarla da tovaglie, tovaglioli o tappeti dotatevi di bustine di carta (tipo quelle bianche della panetteria) e di un ferro da stiro già caldo.

Appoggiate la bustina sulla macchia e passate la punta del ferro sopra: magicamente vedrete la cera squagliarsi e aderire alla carta, liberando i tessuti. Ovviamente in caso di filature sottili abbiate cura di proteggere la superficie sottostante dal calore mettendo dei vecchi strofinacci sotto.

Per superfici più delicate che non tollerano di buon grado le alte temperature del ferro potete sostituire quest’ultimo con il getto d’aria calda del phon. In questo caso scaldate l’area con l’asciugacapelli e quando la cera sarà sciolta eliminate i residui con un panno. Se si tratta di legno stendete successivamente un olio nutriente.

Foto | da Flickr di diongillard; Nico Paix

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ultimo aggiornamento: 21-10-2014