A chi fanno paura le donne che si occupano di scienza? Nonostante i tanti esempi illustri di scienziate – ovvero esperte in medicina, biologia, fisica, chimica eccetera – e di donne ingegnere che raggiungono traguardi importantissimi per il nostro progresso, che vincono il premio Nobel (come il recente caso della norvegese May Britt-Moser) o effettuano scoperte straordinarie, nella vita “reale”, nelle Università e nei Centri di Ricerca, le donne sono ancora una minoranza.

I pregiudizi di genere a proposito dell’apporto femminile in materie considerate a lungo appannaggio maschile dunque, sono duri a morire, molto più di quanto immaginiamo. Eppure nessuno si stupisce più nel vedere tantissime donne in camice bianco nei corrodi degli ospedali, o il grande numero di studentesse che affollano le aule di Facoltà universitarie tecniche come ingegneria o fisica.

Peccato che questa presenza sia “invisibile”, non raggiungendo livelli tali da poter entrare nel nostro immaginario come dato di fatto acquisito. Perché, dunque, ci ritroviamo qui a discutere “ancora” di stereotipi di genere? Un articolo apparso sul Guardian ha provato ad individuare i fattori “contro” il superamento, anche psicologico, di certi vetusti e inconsistenti pregiudizi. Vediamone alcuni.

  • Fiducia. E’ una componete fondamentale fin da quando da piccoli si fanno i primi studi alle elementari e si individuano le proprie inclinazioni naturali. Ancora troppe bambine si sentono insicure sulle proprie capacità logico-matematiche e scientifiche, non ricevono i “rinforzi” necessari e pertanto non riescono ad emergere quanto meriterebbero, si dà per scontato che per loro siano più “adatte” le materie umanistiche, rispetto a quelle scientifiche. Si tratta di un pregiudizio del tutto privo di fondamento, ma che ancora “resiste”
  • Linguaggio. Le parole hanno un enorme potere e ci suggestionano, pertanto sentire parlare di certe materie sempre declinate al maschile, finisce, anche a livello psicologico, per condizionarci facendoci sentire come si tratti di un mondo adatto agli uomini
  • Visibilità. Questo è un fattore chiave. Infatti noi abbiamo bisogno di stimoli forti per decidere cosa fare nella vita, e vedere donne (tante e diverse), che ricoprono ruoli importanti nel campo delle scienze e dell’ingegneria rappresenta un riferimento, un vero e proprio faro, da usare come guida. Questo vale anche per le famiglie, perché la visibilità consente anche ai genitori di riconoscere il campo scientifico come possibile e adatto alle proprie figlie, diversamente non si prende neppure in considerazione
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Fonte| Guardian.com
Foto| via Pinterest

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ultimo aggiornamento: 04-11-2014