Se vuoi diventare una imprenditrice di successo o, più semplicemente, avere una vita lavorativa ricca di soddisfazioni (anche economiche), e magari, al contempo, ridurre i tuoi livelli di stress, devi imparare ad usare la meglio la tua intelligenza emotiva? Cos’è?

Ebbene, si tratta di quella straordinaria capacità di riconoscimento e controllo delle emozioni nostre e altrui, che tutti possediamo in parte ma che si può migliorare costantemente una volta che si diviene consapevoli di possederla, che ci permette di mettere a frutto le nostre capacità e i nostri talenti modulandoli in base alle esigenze del mercato (stiamo parlando in termini lavorativi, ovviamente).

Il come sia possibile ottenere questi risultati è legato alla capacità di individuare, gestire e indirizzare nel modo giusto le nostre emozioni, i nostri sentimenti, il nostro “sentire” in relazione a noi stessi e agli altri. Molte delle ragioni per cui andiamo incontro a fallimenti in ambito professionale, non riusciamo a chiudere contratti sulla carta alla nostra portata, a stipulare accordi convenienti o a farci apprezzare dai potenziali clienti, sono legati ad una intelligenza emotiva immatura e trascurata.

Magari vantiamo una preparazione accademica eccellente, competenze acquisite attraverso esperienza e duro lavoro, eppure non riusciamo a “sfondare”. Ci siamo chieste perché ciò accade? Perché altri colleghi e colleghe meno in gamba di noi riescono ad ottenere migliori risultati?

Non cerchiamo sempre comodi alibi e giustificazioni ai nostri fallimenti, dando la colpa al sistema “marcio”, che si basa sulla raccomandazione e non sul merito, perché talvolta, invece, all’origine del successo altrui c’è proprio l’abilità nell’usare l’intelligenza emotiva come strumento vincente.

A parlare per primo di questa capacità dell’essere umano di entrare in contatto profondo con le proprie emozioni imparando a controllarle e ad usarle per relazionarsi con gli altri e lavorare meglio fu lo psicologo e scrittore (collaboratore per il New York Times), Daniel Goleman, nel suo saggio “Emotional Intelligence” pubblicato ormai 20 anni fa.

Secondo l’esperto, crescendo ogni individuo è in grado di maturare una propria capacità di gestione delle emozioni e dei sentimenti, sviluppa l’empatia e può usare queste competenze per migliorare la propria vita in generale, e in particolare quella professionale.

L’intelligenza emotiva non è innata, ma si acquisisce con l’educazione all’ascolto della propria interiorità e all’empatia, che è quella sensibilità rivolta rivolta verso chi ci circonda che ci permette di percepire le emozioni altrui (espresse attraverso la mimica facciale, la prossemica, il tono della voce eccetera).

Con il tempo e la pratica ciascuno di noi può diventare sempre più abile e assumere non solo il controllo della propria emotività, ma anche affinare la capacità empatica. Ci vuole grande consapevolezza nel saper riconoscere esattamente quali sono le emozioni che ci guidano quando iniziamo un’attività lavorativa che comporti anche il contatto con altre persone.

Eventuali emozioni negative non comprese e controllate, vanno ad interferire con le nostra capacità di comunicazione e finiscono per “sabotarci”. Inoltre sentimenti non riconosciuti di frustrazione, rabbia, risentimento, ci appesantiscono, aumentando i livelli di ansia e stress che a loro volta vanno a detrimento del risultato lavorativo che ci stiamo impegnando a conseguire.

Se non siamo in grado di distinguere e modulare le nostre reazioni emotive non possiamo neppure riconoscerle negli altri, e non siamo pertanto in grado di assumere l’atteggiamento giusto per entrare in reale comunicazione con chi ci stiamo interfacciando. Teniamo in conto che se, ad esempio, vogliamo realizzare una nostra start up e dobbiamo fare un’analisi di mercato per capire quali possibilità di successo abbiamo e quali sono le strategie d marketing su cui puntare, senza l’intelligenza emotiva non siamo in grado di muovere un passo.

Avere successo sul lavoro significa costruire rapporti professionali che siano prima di tutto “umani”, e per farlo dobbiamo risultare credibili, rassicuranti, positivi. Non solo, saper gestire le proprie emozioni, significa anche imparare a tenere sotto controllo l’ansia, perché ne riconosciamo l’origine, e significa altresì trovare dentro di noi la forza per emergere da situazioni di impasse, di difficoltà, di fallimento. Se vi rendete conto che in fatto di intelligenza emotiva siete un po’ carenti, allora è il momento di leggervi il saggio di Mr Goleman prima di partire con il vostro progetto imprenditoriale. Vi sarà di enorme aiuto.

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Via | d.repubblica.it

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ultimo aggiornamento: 02-12-2014