Le donne nel mondo dell’hi tech possono fare letteralmente la differenza. Sono moltissime le donne che hanno ricoperto ruoli importanti in aziende prestigiose: se spesso pensando all’hi tech immaginiamo un mondo maschilista, ci sono studi ed esperti che sottolineano come questo settore potrebbe essere molto interessante per tutte le donne che vorrebbero intraprendere una carriera “tecnologica”.

I dati, del resto, parlano chiaro: il settore della tecnologia è in continua espansione e sono moltissimi i talenti richiesti in giro per il mondo. Solo in Inghilterra si è assistito ad un incremento notevole di attività negli ultimi tempi, con numerose aziende che potrebbero presto decidere di aumentare la loro forza lavoro. E le donne potrebbero sfruttare proprio questo aumento della richiesta di forza lavoro nel mondo hi tech.

Non possiamo nascondere che il divario tra occupati uomini e occupati donne nel mondo dell’hi tech è davvero notevole e non solo nel Regno Unito, ma in tutto il mondo. La richiesta di maggiori risorse umane, per venire incontro alla rivoluzione tecnologica e ai profondi cambiamenti, potrebbe essere un’opportunità importante per le lavoratrici.

Spesso, però, sono state sollevate questioni riguardanti alcune scelte aziendali proprio riferite alle donne e ideate da colossi dell’hi tech: Facebook e Apple che pagano il congelamento degli ovuli alle dipendenti ha sollevato molte polemiche. Forse sarebbe ora di prevedere cambiamenti radicali, con proposte che possano venire veramente incontro alle donne sul posto del lavoro: creazioni di asili nido aziendali, maggiori garanzie per la maternità, possibilità di lavorare da casa, permessi più flessibili per i genitori…

Sarebbero cambiamenti che anche gli uomini potrebbero sfruttare, per aumentare la produttività: un ambiente di lavoro sereno, che viene incontro alle esigenze dei propri dipendenti, rende questi ultimi più tranquilli e quindi più produttivi dal punto di vista quantitativo e qualitativo, non dimentichiamolo!

Foto | da Flickr di yourdon

Via | Theguardian

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ultimo aggiornamento: 12-12-2014