Un interessante studio americano ci svela un trend, in merito ai ruoli di genere, che fa ben sperare per il futuro. I ricercatori dell’Università della California con sede a Santa Barbara, coordinati dalla sociologa Sarah Thébaud, hanno condotto una indagine coinvolgendo un campione di giovani volontari – uomini e donne – di età comprese tra i 18 e i 32 anni, tutti non sposati. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi così distinti.

Al primo gruppo è stato chiesto di inserirsi, secondo preferenze, in una delle tre situazioni tipo: dipendere solo da se stessi senza essere coinvolti in alcun tipo di relazione, oppure, nell’ambito di un rapporto di coppia, fungere da principale fonte di reddito, o infine essere il soggetto che si occupa solo della casa e della famiglia. In questo gruppo il campione ha modulato le scelte in base ai più tradizionali ruoli di genere.

Già con il secondo gruppo, però, le cose sono andate un po’ diversamente. Ai partecipanti era stato chiesto, infatti, di inserirsi in una situazione tipo come per il gruppo precedente ma con una variante, ovvero aggiungendo l’opzione di una relazione del tutto paritaria tra partner.

Ebbene, il 62% delle donne laureate e il 58% delle donne con inferiori titoli di studio hanno risposto di preferire una relazione paritaria. Ma il dato più stupefacente quello relativo al campione maschile: il 63% degli uomini con più alta formazione universitaria e addirittura l’82% di quelli con meno titoli di studio ha risposto allo stesso modo, ovvero che avrebbero preferito dividersi in compiti in modo del tutto equo con la loro partner.

Infine, quando al terzo gruppo è stato chiesto di immaginare un mondo in cui i lavoratori, sia uomini che donne, avessero accesso a permessi di famiglia pagati, sussidi per la cura dei figli e possibilità di orari flessibili, una pervenutale ancora maggiore di uomini e donne ha risposto di preferire la relazione di tipo paritario.

Cosa ci dice questo studio? Che la società (la nostra occidentalizzata e democratica, per lo meno), nelle sue generazioni più giovani, è matura per abbandonare qualunque stereotipo di genere e l’irrigidimento nei ruoli maschili e femminili tradizionali, ma che concretamente questo potrà avvenire solo quando ci saranno delle politiche che lo permetteranno, aiutando i giovani ad abbattere le barriere che ancora impediscono un completo conseguimento della parità e che discriminano soprattutto le donne.

La questione si pone soprattutto quando ci sono dei bambini da accudire, un compito che in genere porta le madri a ridursi il lavoro o a lasciarlo del tutto per un certo tempo. Ma se ci fossero più politiche a sostegno delle famiglie e delle mamme lavoratrici, anche i ruoli di genere e la divisione dei compiti in casa sarebbe più omogenea ed equilibrata. L’auspicio è che si vada proprio in quella direzione al più presto, anche nella nostra Italia dove un vero welfare familiare al momento ancora non esiste.

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Via | npr.org
Foto| via Pinterest

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ultimo aggiornamento: 04-02-2015