Da un punto di vista dei diritti possiamo dire che l’emancipazione delle donne oggi in Italia si è compiuta: sono ammesse all’università, possono votare, possono divorziare, guidare (a differenza dell’Arabia Saudita) scegliere o meno di lavorare o di avere un figlio. Una donna oggi può vivere una vita completa sotto tanti punti di vista, senza il timore del giudizio degli altri. Purtroppo l’emancipazione, però, non è concetto solo sociale, ma anche personale.

In realtà ci sono numerose zone d’Italia, soprattutto, piccoli centri dove una donna – ancora oggi – cresce per essere una moglie e una mamma, ha come obiettivo quello di trovarsi un buon marito. Ciò vuol dire che l’uomo detiene il portafoglio della famiglia (sempre meno per una questione di crisi economica) e a lei spettano tutti i compiti tipici della mamma casalinga. Ci sono donne che ancora oggi trovano inopportuno uscire la sera senza il partner, che non si fanno vedere in certi posti senza un compagno e che comunque – anche quando non hanno vincoli – se sole si sentono inopportune.

La singletudine quindi è per alcuni una scelta e un’opportunità, per altre un momento di transizione, per altre ancora una catena contro la loro volontà. Questo però non dipende solo dalle famiglie, ma dalla storia del nostro Paese, dal modello di donna che per secoli ha dominato nelle nostre case e ora non è facile destrutturare un certo modo di pensare ed eliminare alcuni stereotipi.

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ultimo aggiornamento: 28-02-2015