Chiedere di morire a 14 anni perché si è stanchi di soffrire. La “dolce morte”, l’eutanasia vista come unica soluzione – estrema – al proprio dolore, dire stop ad anni passati in un letto d’ospedale senza la speranza di una futura guarigione.

Proviamo ad immaginare quale prigione possa diventare un corpo, anche quello giovane di un’adolescente, quando produca solo sofferenza, solo fatica e disagio, quando ogni piacere sembri negato. E’ la condizione con cui Valentina Maureira deve convivere ogni giorno da quando è venuta al mondo, appunto 14 anni fa sotto il bel sole cileno, a causa della malattia genetica con cui è nata, la fibrosi cistica.

Questa patologia ereditaria che colpisce le cellule che producono i fluidi del corpo, tra cui la saliva, il sudore, i succhi gastrici, fa sì che essi vengono prodotti in quantità eccessive tali da intasare gli organi interni e comprometterne il funzionamento.

I bambini con fibrosi cistica manifestano perciò disturbi ad ogni livello, e hanno difficoltà a respirare e nutrirsi, oltre a soffrire di dolori fortissimi. Di fibrosi cistica non si guarisce, si possono solo alleviare i sintomi con le terapie ma la qualità della vita risulta comunque compromessa, e la morte sopraggiunge in giovane età.

Valentina è ben conscia del destino che la aspetta, tanto più che della sua stessa malattia è morto il fratellino di appena sei anni e il suo migliore amico, un ragazzino che aveva conosciuto nella struttura sanitaria che ormai è diventato la sua seconda casa.

Stanca di tanto dolore, Valentina ha deciso di appellarsi pubblicamente alla Presidente Bachelet, dal momento che in Cile, proprio come in Italia, l’eutanasia è proibita, chiedendo di avere la possibilità di “dormire per sempre”.

Qualche settimana fa la presidente Michelle Bachelet aveva deciso di incontrare la piccola Valentina, per parlare con lei e capire le ragioni della sua terribile scelta. L’incontro tra le due – immortalato dall’immancabile selfie – è stato produttivo, ma in un modo sorprendente.

Stando alle dichiarazioni del papà di Valentina, infatti, la piccola, dopo aver parlato con la Bachelet, e soprattutto con tante altre persone malate come lei e colpite dall’accorato appello della piccola diffuso in un video postato di FB, avrebbe cambiato idea a proposito del ricorso all’eutanasia.

Ho parlato con molte persone dopo aver pubblicato il mio appello e mi hanno portato a pensare molto e cambiare idea su quello che pensavo

Ha affermato Valentina. La fibrosi cistica è una malattia che non perdona, e trovare la gioia di vivere, così naturale a 14 anni, può essere molto difficile, ancor di più quando sei confinata in un letto d’ospedale. Eppure le ragioni per andare avanti, e per farlo con il sorriso nel cuore, si possono sempre trovare. Forse Valentina ha iniziato a trovare le proprie.

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Foto| via Pinterest
Via | corriere.it

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ultimo aggiornamento: 23-03-2015