Edward Hopper al Grand Palais ha incantato Parigi e attirato frotte di visitatori pronti ad affrontare lunghe file esposte al vento, al freddo e alla pioggia per ammirare le tele del celebre artista americano. E anche stavolta come già per Monet nella stagione espositiva 2010-2012, l’enorme attenzione suscitata dalla mostra ha superato le più rosee aspettative. Un successo che ha motivato una serie di “misure eccezionali come il prolungamento di quasi una settimana.
Ma questa è quasi storia di ieri dato che la mostra, che avrebbe dovuto chiudere i battenti già il 28 gennaio scorso, sarà rimossa a breve, ma solo dopo un’impegnativo rush finale. Per permettere a coloro che desiderano ancora approfittare dell’evento, è stata infatti organizzata un’apertura non stop lunga tre giorni.
La maratona, cominciata ieri ed estesa fino a domani metterà in pratica ben sessantadue ore di accoglienza ininterrotta dall’1 al 3 febbraio, per centellinare le ultime stille parigine della retrospettiva. Un autentico avvenimento da festeggiare ricordando con il video allegato, e proprio nei giorni dell’uscita della pellicola biografica di Sacha Gervasi dedicata ad Hitchcock, il singolare legame di che univa il regista anglo-americano all’artista che dichiarava: “Sono posseduto dagli interni cittadini senza conoscerne troppo il perché…”

Hitchcock si è ispirato allo stesso tempo sia al lavoro di Hopper che alla sua estetica – da notare che la casa di Psycho assomiglia stranamente a quella di House by the railroad. Ne La Finestra sul cortile le scene osservate, così come i personaggi, ricordano intensamente le opere dell’artista.

Nell’immagine opere dell’artista statunitense Edward Hopper, in una parte dell’esposizione dedicata ai suoi lavori al Grand Palais. Parigi, 5 ottobre 2012. AFP PHOTO JOEL SAGET (Photo credit should read JOEL SAGET/AFP/GettyImages)

Via | grandpalais.fr/grandformat

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ultimo aggiornamento: 02-02-2013