Questa volta al centro delle provocazioni dell’Isis, c’è Michelle Obama, la donna occidentale più illustre nel mondo. Lo Stato Islamico è infangato di calunnie la first lady con un attacco privo di precedenti ed estremamente aggressivo. Le ha dato della prostituta, definendola una donna che vende il proprio corpo per interesse (non certo del Paese).

Queste parole così dure sono state diffuse attraverso Dabiq, il periodico che fa capo alla propaganda del califfato giunto alla nona edizione. L’articolo è intitolato «Ragazze, schiave o prostitute?» e nel testo si spiega quale prezzo che può essere pagato per Michelle Obama.

A venderla al mercato degli schiavi, il suo prezzo non supera nemmeno un terzo di dinaro

Quanto vale un terzo di dinaro? Un millesimo di dollari circa, praticamente nulla. L’autrice di questo contributo è una donna. Si tratta di Umm Sumayyah Al-Muhajirah, conosciuta come «la sposa jihadista» ed è un nome noto, perché si tratta di colei che ha chiamato altre donne da diverse parti del mondo ad unirsi agli uomini impegnati nella guerra in Siria. Nel testo difende il rapimento delle giovani donne yazide, che secondo fonti occidentali sono state trasformate in schiave del sesso e vendute all’asta dai leader dell’Isis.

Qual è la vostra religione? O la vostra legge? ditemi chi è il vostro signore? Come vi permettete di giudicare?

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ultimo aggiornamento: 25-05-2015