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Il mondo della medicina olistica ed empirica passa sempre attraverso l’uso oculato delle erbe mediche. Questi preziosi doni della natura sono infatti la base per le più svariate preparazioni, da granuli e goccine omeopatiche per arrivare ai classici mix sfusi per tisane, infusi e decotti.

Nel linguaggio comune dire una cosa spesso equivale a dare un sinonimo dell’altra. In verità non è così, visto che ogni significante ha un suo differente significato, sicuramente affine ma certamente diverso.

Partiamo col parlare della tisana, che tutti, almeno una volta nella vita abbiamo consumato. Si può dire tale ogni infusione di erbe in acqua calda, purché molto diluite (il livello di acqua domina rispetto alle erbe). Sono tisane tutte quelle che prevedono ad esempio l’uso dei filtrini già pronti che si trovano anche nei supermercati.

Affine alla tisana ma meno diluito è invece l’infuso. Il metodo di preparazione è uguale, anche se in questo caso le erbe sono solitamente sfuse e in quantità maggiore rispetto alla preparazione precedente.

Per un infuso fatto come si deve si versa la giusta quantità di prodotto in foglie, radici o fiori nella tazza o nella teiera e si copre con acqua bollente. Passato il giusto tempo di infusione si filtra e si consuma la bevanda.

Parlando invece di decotto il discorso si “complica”, in quanto la preparazione prevede che vengano messe le erbe in un pentolino, coperte con acqua fredda e portato il tutto ad ebollizione. Infine si lascia infondere e si filtra prima di bere.

I tempi di bollore e posa variano a seconda del tipo di prodotto utilizzato. Importantissimo quando si fa un decotto è la vivacità della fiamma, la quale deve essere al minimo per consentire all’acqua di sobbollire ed estrarre nei giusti tempi gli oli essenziali dalle erbe.

Gallery | da Flickr di rumpleteaser; The hills are alive*; Calsidyrose; Tatters; quinn.anya

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ultimo aggiornamento: 23-01-2016