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Le donne non hanno scelta. Chi desidera avere una famiglia, nella maggior parte dei casi, rinuncia al lavoro. Questo almeno quello che accade in Italia. E, anche se sono in crescita le donne capofamiglia, quelle cioè che, con il loro lavoro, contribuiscono in misura maggiore a provvedere alle necessità della famiglia, le donne italiane sono ancora lontane dagli standard europei.

Vediamo qualche dato per farci un’idea della nostra situazione: l’occupazione in Europa è quasi del 60 percento, in Italia non arriva al 47 percento. E sono poco meno di 10 milioni le donne italiane che hanno smesso di lavorare o non hanno potuto accettare alcuni incarichi per una gravidanza o per impegni famigliari. Questo è quanto indicano i dati Istat.

Non facciamo però le vittime, perché secondo l’analisi dell’Istat, quando si è in famiglia, qualche rinuncia su lavoro capita anche agli uomini. In misura ovviamente molto inferiore: sono circa 4 milioni i signori che hanno dovuto rivedere i loro impegni. È un trend che con il tempo sarà destinato a invertirsi o almeno a equipararsi, perché oggi, molte donne procurano alla famiglia le entrate economiche maggiori, così come sono aumentate le monogenitore o le donne che vivono sole, tutti nuclei in cui la donna rappresenta ‘obbligatoriamente’ il capofamiglia. Si tratta di circa 8 milioni 200 mila donne, oltre un milione in più rispetto al 2005 (quando erano 7 milioni 31 mila).

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ultimo aggiornamento: 27-01-2016