Le donne non si informano prima di fare un filler: secondo quanto riferito da Giulio Basoccu, specialista in chirurgia Plastica estetica e ricostruttiva dell’Ini, Istituto Neurotraumatologico Italiano e docente all’Università di Roma Tor Vergata, 9 donne su 10 non chiedono informazioni in merito ai prodotti che vengono iniettati loro per i trattamenti di bellezza ai quali si sottopongono.

Lo specialista spiega:

[quote layout=”big”]Di solito una paziente arriva a studio molto informata sul trattamento che intende fare sia per le rughe, che per gli accumuli di grasso o altro, perché Internet le ha già aperto un mondo. Il chirurgo o il medico estetico ovviamente la consiglia per il meglio e le propone il trattamento che ritiene opportuno. Fin qui nulla da dire. Il problema, secondo me molto importante, è che la paziente si fida ciecamente del medico.[/quote]

Le donne non chiedono di vedere il prodotto che gli specialisti stanno utilizzando, non chiedono di farsi aprire la confezione davanti a loro o di farsi mostrare il talloncino per ottenere maggiori informazioni sulla sicurezza del prodotto stesso.

La situazione non è preoccupante se ci si rivolge in un centro medico specializzato e certificato, ma quando i trattamenti vengono eseguiti in altri centri o in abitazioni private. In quel caso può capitare che i prodotti non siano regolari, che provengano da internet o dai paesi asiatici.

[quote layout=”big”]Parliamo di materiali che potrebbero non essere autorizzati usati come filler, per i peeling o come spiana rughe. Prodotti che tra l’altro solo mani esperte possono maneggiare. Il problema è che molte persone si fidano, non approfondiscono l’esperienza di chi hanno di fronte.[/quote]

E i rischi per la salute della donna sono molti.

Via | Adnkronos

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ultimo aggiornamento: 28-05-2016