Diciamola proprio tutta, noi donne siamo spesso a dieta, in qualunque periodo dell’anno. Durante la stagione fredda ci teniamo in forma in vista delle vacanze natalizie, occasione per mostrarci bellissime in mezzo a parenti e amici, mentre dalla primavera in poi la nostra attenzione è concentrata sulla prova costume, ragione che ci porta a rivedere menù e abitudini alimentari per essere impeccabili anche in riva al mare.

Già, in estate le diete dimagranti più nuove e spesso estreme, spuntano in tv, sui giornali e anche sulla rete, che le pubblicizza o le demonizza a seconda del caso. Tutto per farci sentire bellissime e fisicate, anche se talvolta con molti disagi, soprattutto quando i regimi alimentari scelti sono troppo privativi o completamente sbilanciati. In ambo i casi un autentico pericolo per la salute.

Una dieta estiva equilibrata è invece il segreto per risultati facili da raggiungere e che durano a lungo, evitando di riprendere subito i chili persi, non appena la interrompiamo. L’equilibrio, giusto per essere chiari va in due sensi: quello dell’apporto calorico, che deve essere adeguato alla nostra struttura corporea e al tipo di attività fisica che svolgiamo quotidianamente, ma anche quello dei nutrienti.

Negli ultimi trent’anni le diete più gettonate sono state quelle iperproteiche, come la Dukan, che hanno sacrificato carboidrati e grassi (talvolta anche molti gruppi di vitamine e sali minerali, vista la penuria di frutta e verdura presenti) a vantaggio delle proteine, principalmente quelle di origine animale.

Il rovesciamento della classica piramide alimentare, dove alla base dovrebbero esserci invece i vegetali, seguiti dai cereali, ha avuto un successo esasperato, grazie alla facilità di dimagrimento promessa. Peccato che la quantità di sostanze di scarto prodotte dalla carne, dalle uova e dai latticini, unita alla mancanza di sostanze indispensabili per l’organismo, abbia fatto sì che le diete iperproteiche fossero giustamente bollate come pericolose per la salute.

Invece, per mantenere il corpo in uno stato di benessere, è preferibile puntare sulle diete a zona, le cosiddette 40-30-30, dove al posto dei numeri ci sono rispettivamente la percentuale di carboidrati, proteine e grassi da assumere ad ogni pasto. In questo caso i calcoli si fanno più semplici, in quanto per dimagrire, basta ridurre le porzioni di cibo in proporzione.

Se l’apporto calorico che dovremmo assumere è, ad esempio, 1700Kcal al giorno, possiamo scendere a 1500 o al massimo a 1400, ma sempre riempiendo il piatto in modo equilibrato. Un esempio di menù tipo a zona:

  • COLAZIONE – fetta di pane con burro di arachidi, frutta fresca, 1 yogurt
  • SPUNTINO – frullato di frutta con latte e 2 noci
  • PRANZO – Insalata di quinoa con verdure e pezzetti di pollo cotto al vapore o 1 uovo sodo, 1 cucchiaio di olio e succo di limone per condire
  • SPUNTINO – Yogurt greco con frutti rossi o 1 banana
  • CENA – Zuppa di verdure (tipo gazpacho o passato di zucchine), noodles di riso con pesce e verdure, fragole o frutti rossi

Importantissimo non saltare mai i pasti per evitare cali di zuccheri nell’arco della giornata, bere 2 litri di acqua al giorno (compresi estratti di frutta e passati di verdura) e unire alla dieta un po’ di movimento. Se siamo in vacanza non sarà difficile fare un po’ di attività fisica, fra camminata veloce nelle città d’arte, nuoto al mare, trekking in montagna o al lago, bici immersi nella natura.

Una tantum concediamoci anche un peccato di gola, a patto di non sgarrare troppo spesso. Una volta a settimana, prevediamo ad esempio un gelatino alla frutta, facendolo coincidere con un po’ di attività fisica più di resistenza.

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ultimo aggiornamento: 09-08-2017