I filtri per i selfie sono entrati nelle nostre vite e ormai è quasi impossibile farne a meno, i nostri telefoni ci fanno apparire più belli e senza imperfezioni, con la pelle liscissima e perfetta, le ciglia da cerbiatta e un colorito uniforme e senza l’ombra di un difetto. Tra il filtro bellezza della fotocamera e i filtri di Instagram e delle Instagram Stories c’è solo l’imbarazzo della scelta, sembriamo tutti bellissimi e perfetti anche alle 7 del mattino. I filtri ed in generale questo bisogno di vederci e mostrarci agli altri con una perfezione irreale è pericolosa, perché lo scarto tra come ci presentiamo e come siamo davvero può diventare davvero preoccupante.
I filtri per i selfie possono avere effetti psicologici negativi perché rischiano di scatenare una specie di fobia verso i difetti fisici, non ci accettiamo e tentiamo in ogni modo di far sparire le nostre imperfezioni – vere o presunte – con gli interventi di chirurgia estetica.
In America 1 persona ogni 50 soffre di disturbo dismorfico del corpo (BDD) o dismorfofobia, le imperfezioni diventano un ossessione e si trasformano in disturbo ossessivo compulsivo che trova pace momentanea solo con io ritocchini, le punturine di botox o interventi veri e propri.
Ovviamente una persona equilibrata e stabile non diventa ossessionata per colpa dei filtri, ma magari può non essere felice quando viene taggata dagli amici in qualche foto orrenda o troppo naturale.
Se volete davvero vedervi bellissime potete provare il filtro Kylie su Instagram Stories, ispirato proprio a Kylie Jenner.
via | msn
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