Ci sono situazioni in cui davvero viene da chiedersi a cosa serva la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne se poi esistono ancora leggi assurde che tutelano gli stupratori, continuando così a maltrattare le vittime. Sammy Woodhouse è una ragazza inglese di 33 anni che, all’età di 15 anni, è stata stuprata da un pedofilo 10 anni più grande che adesso si trova in prigione dove sta scontando 35 anni di reclusione. Arshid -Mad Ash- Hussain faceva parte di una gang di pedofili che ha violentato ragazzine tra gli 11 e i 15 anni per un totale di circa 50 vittime.

A seguito della violenza Sammy Woodhouse è rimasta incinta e ha deciso di portare avanti la gravidanza e crescere il bambino da sola, bimbo che adesso ha 18 anni e vive una vita serena con la madre. In Inghilterra la legge obbliga Sammy a far incontrare il padre biologico e il figlio, anche se questo non compare sul certificato di nascita del bambino e non ha avuto nessuna responsabilità genitoriale. I servizi social di Rotherham hanno contattato Hussain informandolo che avrebbe potuto incontrare suo figlio. Una cosa assurda e che continua a far rivivere l’incubo dello stupro alla mamma che vorrebbe solo andare avanti e non pensarci più.

Sammy Woodhouse ha rinunciato all’anonimato che aveva scelto per proteggersi e tutelare il figlio e, insieme ad alcuni parlamentari, sta portando avanti una battaglia legale per chiedere al Governo di modificare le leggi che permettono agli stupratori di incontrare i bambini nati dalle violenze. È stata lanciata una petizione a cui possiamo aderire tutte noi per dare un minimo di supporto a Sammy.

Se impedire e prevenire la violenza sulle donne è impossibile, il minimo che si possa fare è proteggerle dopo, aiutarle a farle sentire al sicuro. Questa legge, nella questione specifica relativa agli stupratori, è anche un controsenso perché permette ad un pedofilo di avere a che fare con i ragazzini.

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ultimo aggiornamento: 29-11-2018