Al via a Verona il 13esimo Congresso mondiale delle famiglie, un evento che ha fatto discutere nei giorni scorsi e che continua a lasciarci senza parole: davvero nel 2019 siamo ancora a questo punto? Davvero c’è chi è convinto che questa mentalità da medioevo possa far bene alla nostra società? Il Congresso delle famiglie è una sorta di becera propaganda contro l’aborto, l’emancipazione femminile, il lavoro delle donne e i diritti delle famiglie omosessuali. È il peggio del peggio che si sente durante l’anno in cui persone senza utero e senza ovaie, si sentono in dovere di dirci come vivere le nostre vite e cosa è giusto per noi.

Il Congresso mondiale delle famiglie è un qualcosa che non dovrebbe proprio esistere, che ricorda il Medioevo e le campagne naziste che volevano solo controllare le persone e “addomesticarle”. La cosa che lascia davvero senza parole è che sessismo, maschilismo e voglia di controllo, sono mascherati da protettori delle donne e della famiglia… in realtà propagande di questo tipo fanno male a tutte le donne, offrono possibilità che non sono reali e soluzioni che ci riportano indietro di 60 anni, se non di più.

  • 1) Viviamo in un periodo storico in cui ci si è convinti che per migliorare le cose bisogna stravolgere tutto, bisogna cambiare, puntare sul nuovo, scardinare tutto e dare credito a chi non ha la più pallida idea di quello che sta facendo. In un clima del genere abbiamo permesso di avere al potere Salvini e Di Maio, la Lega e i 5 Stelle che “collaborano” per amor della poltrona e che sono in disaccordo su cose basilari. Salvini incita all’odio, fa il bullo con i bambini e prende in giro le donne, si sente potente nella sua mediocrità e fa presa sui razzisti, sull’ignoranza e su quella fascia di popolazione che si sente disperata e ha bisogno di un capro espiatorio…a scelta tra migranti, politici di sinistra, donne troppo emancipate, gay, famiglie arcobaleno ecc. In un clima del genere il Congresso mondiale delle famiglie è pericoloso perché trova terreno fertile.
  • 2) Il ruolo della donna nella società è il punto saliente della manifestazione ed è un’arma pericolosissima perché vogliono quasi convincerci che noi possiamo contribuire alla società stando a casa a fare figli, ad accudirli, a occuparci della famiglia, che lo Stato ci aiuterà e che non dobbiamo preoccuparci di nulla. Che non vale la pena lavorare, fare carriera e farsi sfruttare… è un ragionamento fuori dal mondo perché sappiamo benissimo che lo Stato non aiuta e che sta a noi darci da fare. Ma questo discorso fa presa su chi non vuole capire, su chi non ha gli strumenti per estrapolare la verità.
  • 3) Il corpo delle donne appartiene solo ed esclusivamente alle donne e nessuno deve venire a fare terrorismo psicologico sulla popolazione in estinzione e sull’aborto. Nessuno si può permettere di farci sentire in colpa se, come previsto dalla legge, vogliamo interrompere una gravidanza indesiderata. L’aborto è una scelta personale, delicata e libera e non va mai messa in discussione, e questo a prescindere dal fatto che si è favorevoli oppure no, che ci si possa ricorrere oppure no.
  • 4) Il feto è un insieme di cellule, non è un bambino fatto e finito. Non è corretto parlare di aborto e usare immagini di famiglie del Mulino Bianco perché sono due cose diverse. Abortire a 4 settimane o prendere la pillola del giorno dopo, o addirittura usare il preservativo, non sono un omicidio, come si vuole far credere. È una pratica legale, prevista dalla legge e ben definita.
  • 5) Un’altra questione molto importante e sulla quale vale la pena soffermarsi attentamente riguarda il concetto di famiglia. Si fanno meno figli e aumentano i divorzi perché c’è un eccesso di diritti soggettivi, quindi bisognerebbe “sacrificarsi” un po’, rimpicciolirsi e mettersi in una scatolina e fare il proprio dovere: essere delle brave mogli, fare figli e possibilmente non protestare se qualcosa non va. Non avere ambizioni lavorative e personali per far funzionare il matrimonio e preservare la famiglia. Una famiglia felice è composta da persone felici e realizzate, è normale sacrificarsi e rinunciare a qualcosa per far funzionare le cose, ma questo vale tutti e non solo per le donne.
  • 6) Combattere per i propri diritti, emanciparsi, volere di più, fare carriera ed essere libere non è un peccato e non è egoismo.
  • 7) Il divorzio è sacrosanto. È un fallimento? Forse si? Ma è anche un’occasione per riprendersi la propria vita e mettere fine all’inferno domestico che si è scatenato e che appare fuori controllo, ed è un bene per se stessi e soprattutto per i figli. Una famiglia felice può esserlo anche con i genitori separati, non dimentichiamolo.
  • 8) L’emancipazione delle donne passa anche per l’indipendenza economica. Ognuno di noi può scegliere di lavorare o meno, ma scegliere di voler lavorare non è un atto di egoismo come vogliono farci credere. Anche perché si possono andare a innescare meccanismi pericolosi per cui chi guadagna comanda, e non va bene.
  • 9) Tutte le persone devono avere pari diritti e doveri, non ci sono matrimoni di serie A (eterosessuali) e serie B (omosessuali), ne figli di serie A e serie B. Non deve esistere che le famiglie arcobaleno non siano tutelate dallo Stato, soprattutto se ci sono bambini. Bisogna andare avanti, aprirsi alla diversità,rispettare gli altri e non colpire alla cieca chi non è uguale a noi o non la pensa come noi o non ha i nostri stessi gusti.
  • 10) Non illudiamoci che questa propaganda sia a favore delle donne. Pensiamo a tutti i sacrifici fatti dalle donne per poter lavorare, per svincolarsi dal patriarcato, per non essere considerate come schiave, e pensate alle battaglie per la conquista del voto, del divorzio, dell’aborto e a quante lotte per veder riconosciuti i diritti degli omosessuali, dei loro figli e del loro amore.

Bisogna andare avanti, non indietro.

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ultimo aggiornamento: 29-03-2019