Attualità
La donna del 2100 trasformata da tecnologia e sedentarietà
Maple Holistics, un’azienda che produce articoli per la cura del corpo, ha creato un modello 3D della donna del futuro con tutte le evoluzioni provocate da tecnologia e sedentarietà.
La tecnologia assorbe una buona parte delle nostre giornate, il lavoro ci costringe a stare seduti davanti allo schermo di un computer e poi c’è il tempo passato a guardare lo smartphone e il tablet… è tutto decisamente troppo e non possiamo proprio negarlo. Il nostro corpo non ha mai smesso di cambiare nel corso del tempo, si è evoluto e si è adattato ai cambiamenti e continuerà a farlo sempre. Ma come saranno le donne del 2100? Quali modifiche apporterà l’evoluzione?
Maple Holistics, un’azienda che produce articoli per la cura del corpo, ha fatto una simulazione basandosi sulle previsioni fatte da alcuni scienziati. È nata quindi Mindy, un modello 3D della donna del futuro che ha vari cambiamenti rispetto a come siamo oggi. Mindy è un’estremizzazione, un modello creato al computer, ma deve farci riflettere perché il modo in cui viviamo e usiamo (o non usiamo!) il nostro corpo inevitabilmente ci condizionerà in futuro.
Mindy ha la schiena curva per le ore passate al pc e i muscoli del collo allungati per limitare i danni causati dalla postura scorretta. Il cranio si è ispessito per proteggere il cervello dalle radiazioni a radiofrequenza emesse dagli smartphone, il cervello invece è più piccolo perché muovendo poco il corpo quello a cui si va incontro è questo.
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Il gomito destro è piegato a 90 gradi come lo teniamo sulla scrivania e la mano ha la presa ad artiglio, per il troppo tempo che passa sul mouse. L’ultimo adattamento è lo sviluppo di una seconda serie di palpebre per proteggere gli occhi dalla luce dei monitor.
Non ci trasformeremo in Mindy e le nostre nipoti difficilmente avranno queste caratteristiche però sono cose che devono farci riflettere perché è vero che passiamo troppo tempo al computer o che ci scorrono le ore davanti allo smartphone senza neanche rendercene conto. Iniziamo con il non ignorare più i dolorini da postura o gli occhi lucidi e arrossati, mettiamoci le scarpe da tennis e andiamo a fare una passeggiata all’aria aperta.
Voi che ne pensate?
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via | vanityfair