[blogo-gallery id=”369413″ layout=”photostory”]

Addio alla scrittrice statunitense Toni Morrison, la prima donna afroamericana a ricevere il premio Nobel per la letteratura, una donna combattente e forte che ha raccontato storie profonde e dolorose, ma anche necessarie. Toni Morrison è morta a 88 anni in un ospedale di New York per le complicazioni di una polmonite, è morta ma sarà sempre con noi grazie ai suoi libri, al suo esempio e al modo in cui ha dato voce alle donne e alle vittime del razzismo.

Toni Morrison è nata nel 1931 in una famiglia operaia di Lorain, in Ohio, i suoi genitori si erano trasferiti dall’Alabama per dare un futuro migliore ai propri figli. Toni studia e divora libri sin da ragazzini, si laurea alla Howard di Washington, l’università dei neri in cui la scala sociale era stabilita dalle diverse sfumature del colore della pelle. Ha sposato l’architetto giamaicano Harold Morrison, insieme hanno avuto due figli ma poi si sono separati e lei ha cresciuto i bambini da soli. Si è trasferita a Syracuse per lavoro e poi a New York nella metà degli anni Sessanta, ha lavorato come editor per la casa editrice Random House e ha curato molti scrittori neri come Toni Cade Bambara, Henry Dumas, Angela Davis e Muhammad Ali. Uno dei suoi progetti più importanti è “The Black Book” un libro potente che possiamo considerare come il suo contributo alla lotta per i diritti civili, in cui vengono raccontate le vite degli afroamericani tramite saggi, fotografie e poesie Henry Dumas, storie che senza questo libro sarebbero andate perdute per sempre.

Nel 1970 inizia anche a scrivere e a proporsi come autore, il primo libro si intitola “L’occhio più azzurro” e racconta la storia di una bambina abusata dal padre che è incinta e sogna di avere gli occhi azzurri come quelli di Shirley Temple perché davanti a occhi così nessuno avrebbe fatto cose brutte. Una riflessione amara che conquistò critica e pubblico. Su questo libro disse: “Ho scritto un libro del genere perché è il libro che volevo leggere”.

Tra i suoi libri più famosi c’è “Amatissima” (Beloved) del 1987, dove racconta la storia vera di una schiava fuggiasca che, quando sta per essere catturata, uccide la figlia per non farle vivere una vita da schiava come la sua. Questo libro le è valso il premio Pulitzer nel 1988.

Toni Morrison riceve il Nobel per la Letteratura nel 1993, un riconoscimento meritatissimo, perché questa scrittrice è stata la prima a raccontare il razzismo in modo lucido e oggettivo, permettendoci anche di capire il punto di vista di chi lo vive, dalle piccole alle grandi discriminazioni. La Morrison ha raccontato la disuguaglianza con un linguaggio universale in cui tutti possono riconoscersi, lo sguardo degli altri imprigiona e condiziona a prescindere dal colore della pelle e questo lei lo aveva capito benissimo.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 06-08-2019