Giovanni Ponti, meglio noto come Giò Ponti, è stato uno dei più grandi designer italiani, che ancora oggi con le sue opere riesce a conquistarci, grazie al suo estro creativo e alle sue importanti intuizioni. Nato a Milano nel 1891 e scomparso nella stessa città nel settembre del 1979 ha lavorato come architetto, designer, artista ma anche saggista.

La passione per il desig nasce ai tempi dell’università: Giò Ponti si laurea in Architettura a Milano nel 1921, aprendo prima uno studio con l’architetto Emilio Lancia, per poi collaborare con gli ingegneri Gioacchino Luigi Mellucci, Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini. Molto attivo già dagli anni Venti, è in questo periodo che cominciano le sue grandi collaborazioni con il brand di ceramica Richard Ginori, per il quale segue una via classica.

Successivamente il designer Giò Ponti comincia a farsi conoscere anche per la sua attività editoriale, per l’organizzazione di alcuni eventi memorabili, ma anche per la realizzazione delle scene e dei costumi di scena del Teatro della Scala oltre che per il suo impegno a promuovere il premio Il Compasso d’Oro.

Negli anni Cinquanta produce tutta una serie di architetture e design che entrano nella storia, come ad esempio il complesso di Forlì con l’Hotel e il Centro Studi Fondazione Livio e Maria Garzanti, il Grattacielo Pirelli a Milano, la Sedia Superleggera per Cassina, la poltrona di poco sedile per Walter Ponti, Villa Arata a Napoli, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, gli interni dell’Hotel Royal di Napoli. Negli anni Settanta, invece, realizza l’Hotel Parco dei Principi di Roma, la Concattedrale Gran Madre di Dio di Taranto e il Denver Art Museum.

Foto | da Fickr di joebehr

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ultimo aggiornamento: 14-05-2013