Scott Scheindly a San Francisco espone una carrellata di ritratti maschili in stile pop surrealism in cui ogni dettaglio cambia significato grazie ad una barocca cornice rosa che ne cambia l’interpretazione. Il contrasto è ancora più dissacrante riconoscendo nei ritratti i personaggi più famosi della storia e i simboli negativi del nostro secolo come le armi, rigorosamente in rosa. Lo immaginereste Che Guevara con una moderna felpa da ginnastica rosa abbellita da spillette per ragazzi, inneggiare alla rivoluzione? Oppure Napoleone con un fiore tropicale rosa al posto dello stemma regale? O Hitler su tutti i giornali di informazione tedesca con uno stile emo e una ciocca in rosa?

Il rosa, lezioso e aggraziato, malizioso e rilassante, rende iconografie-simbolo conosciute per la potenza delle loro ideologie che hanno destabilizzato la storia, in tutta la loro debolezza. Per questa ragione il rosa diventa è molto più di un colore e nella mostra interpreta il pensiero dell’artista, facendo svanire qualsiasi autorevolezza della loro personalità. Ai personaggi famosi si mescolano quelli televisivi come Boba Fett di Guerre Stellari, o Skeletor e non si salva neanche il Papa nella sua modaiola stola leopardata.
Se Francis Bacon aveva usato il rosa come indizio della propria identità omosessuale, e Boucher aveva simboleggiato la grazia di Madame Pompadour, Scott Scheindly lo usa per sdrammatizzare l’aggressività ideologica che ha segnato il nostro secolo.

Scotto Scheidly è un artista della Florida che ha iniziato a collaborare con diverse gallerie dopo un unizio di carriera da illustratore. Dopo la serie “in rosa” con tecnica ad acrilico, ha già confermato di voler lavorare ad una serie “in nero” con personaggi femminili. In mostra alla Spoke Art Gallery fino al 24 Agosto.

Foto| Scott Scheidly

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ultimo aggiornamento: 05-08-2013