Roy Lichtenstein è ormai “cosa parigina”, almeno fino agli inizi di novembre. Ben 124 delle sue conosciutissime icone in gran formato, che hanno sfilato in innumerevoli musei, fondazioni ed istituzioni, non ultima l’ampia antologica conclusasi meno di un anno fa al The art institute of Chicago, sono infatti visibili in Europa, presso il Centre Pompidou, in una mostra curata da Camille Morineau, conservateur du musée national d’art moderne, con il supporto di Hanna Alkema.


Uno squarcio su una delle più grandi star del movimento, sopravvissuta al suo declino e proiettata efficacemente nel postmoderno, con un’ottima dose di Humour Pop:

Malgrado il successo riscontrato piuttosto in fretta, il meno che si possa dire è che Roy Lichtenstein non si prende sul serio, applicando il suo sguardo divertito sia alla sua opera che a se stesso, come dimostra la serie di fotografie realizzate da Ugo Mulas nel 1964-1965. Tale humour è sia un tratto caratteriale che una particolarità stilistica del suo lavoro, nel quale colloca la fonte dell’arte moderna acquisita presso alcuni artisti ai quali si ispira per motivi e stile. Si tratta precisamente di autentici maestri moderni, a suo parere i primi ad integrare l’humour nell’arte. Quello stesso humour che sarà al centro dell’opera di Lichtenstein e che lui considererà come una delle sue rare invenzioni personali, e anche un tratto distintivo della pop art.

Roy Lichtenstein | Pop Art al Centre Pompidou,  © Estate of Roy Lichtenstein New York / Adagp, Paris 2013, Autoritratto, 1951,Olio su tela, 86,4 x 76,2 cm, Collezione Privata

Per approfondire il discorso importanti appuntamenti a venire, sono stati inseriti nella cornice della rassegna:

  • Due visite con lettura labiale dedicate al pubblico con problemi uditivi e di espressione orale, tenute presso la Galerie 2 da un conferenziere specializzato nelle tecniche di dizione con il supporto di una lavagna; il 21 settembre 2013 e il 12 ottobre 2013 alle 11.
  • La conferenza “Roy Lichtenstein avant Roy Lichtenstein” a cura di Thomas Crow (Institute of Fine Arts, New York), prevista il 9 ottobre 2013 nella Petite Salle e incentrata sulla lunga carriera artistica precedente agli anni della notorietà internazionale, giocata per lo più in ambienti specializzati di provincia e lontano dalle istituzioni e dai bastioni della critica newyorkese.
  • La conferenza domenicale “Roy Lichtenstein, Modular Painting with Four Panels, #4, 1969 – Un dimanche, une oeuvre”, organizzata il 27 ottobre 2013, per esplorare uno dei punti principali della sua pittura: “la dimensione decorativa della meccanica industriale che s’inscrive nella sfida di reinterpretare l’arte moderna”.

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Via | centrepompidou.fr

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ultimo aggiornamento: 12-09-2013