Ci sono voluti due anni di studi per avviare i lavori nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano, ricerche che hanno permesso di analizzare i materiali in vista dell’intervento, ma anche di portare alla luce molte informazioni sulle vicende dell’ambiente nei secoli meno noti, dal XVI° alla metà del XIX°. L’archivista incaricato Carlo Catturini, ha infatti scoperto il vero nome della sala: Camera dei Moroni, definizione dalle evidenti radici encomiastiche dedicata a Ludovico Sforza detto il Moro per l’incarnato scuro, ma anche per il lavoro di valorizzazione della produzione della seta, che si basava su estensive colture del gelso (in latino morus).
Le perizie dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, al quale sono stai affidati i restauri, confermerebbero i dati riportati da fonti documentarie certe che testimoniano il lavoro di Leonardo da Vinci in qualità di pittore alla corte di Ludovico il Moro dal 1482 al 1499 esvelando dettagli fondamentali del soggiorno meneghino del maestro-simbolo dell’Expo 2015, a cui saranno dedicati un Polo al Castello Sforzesco e una grande mostra a Palazzo Reale.

Questo significa che, sotto un certo numero di strati di pitture, sulle pareti c’è ancora l’intonaco sul quale ha lavorato il grande genio di Leonardo, alla cui mano si deve – per comune ammissione – la pittura murale detta “Monocromo”, che rappresenta una grossa radice, incastrata nella roccia, alla base di uno dei molti alberi frondosi che ornano la Sala delle Asse: un gigantesco, sorprendente trompe l’oeil.

Leonardo al Castello Sforzesco | online i restauri della sala delle Asse

Un intervento di grande storica e comunicativa, salutato dall’assessore alla Cultura Filippo Del Corno e destinato a restituire in tutta la sua bellezza anche il cosiddetto Monocromo, pittura preparatoria della decorazione della Sala, realizzata da Leonardo in carboncino attualmente “rivestita da una pesante patina formata da materiale di deposito”, secondo l’OPD.
Per seguire il progetto e le sue evoluzioni il Politecnico ha realizzato, nell’ambito della comunicazione multimediale HOC-LAB, un sito dedicato per permettere ai curiosi di seguire i restauri ed avere notizie degli spazi, che non saranno più visibili al pubblico fino al 1° maggio 2015. Al suo interno veri e propri “racconti multimediali”, che introducono il lettore alla complessità dell’opera, fruibili via web, smartphone, tablet, brevi interviste informali ai protagonisti del restauro, accompagnate da immagini e video aggiornati mensilmente, con il corredo di una ricca bibliografia a disposizione degli esperti.

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Via | saladelleassecastello.it

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ultimo aggiornamento: 23-10-2013