Tante – troppe? – volte ci siamo chiesti il motivo per il quale alcuni attori cinematografici, quindi coloro che più dovrebbero tenerci ad un certo atteggiamento senza macchia e integro almeno professionalmente, decidano di prestarsi ad interpretare spot pubblicitari.

Le motivazioni possono essere le più varie e, a meno che non si tratti di beneficenza, alcuni non hanno problemi ad ammettere che si tratta di una scelta meramente economica, mentre altri si trincerano dietro scuse o giustificazioni poco credibili: “è uno spot d’autore”, “avevo voglia di mettermi alla prova”, “desideravo fare una nuova esperienza”. Cosa avrà spinto, a questo punto, Isabella Ferrari a prestare se stessa per la reclame di Yamamay?

Il problema, però, è che non solo la Ferrari nel 2011 ha deciso di (s)vestirsi sotto la guida del regista Paolo Sorrentino per la nota casa di lingerie, ma che a distanza di due anni è esploso il caso ed è venuto fuori che l’attrice ha deciso di far causa alla maison. Cosa è accaduto?

Lo spot diretto nel 2011 dal noto regista atto a celebrare i dieci anni del marchio di intimo, si sta trasformando nel motivo del contendere tra l’attrice, che in post-produzione era stata magicamente trasformata in una donna senza ombelico, e la Yamamay.

Ulteriore paradosso per una donna che ha sempre detto di non amare le sofisticazioni, è che la pubblicità per Yamamay si è trasformato in una sorta di boomerang contro la Ferrari che si è sempre spesa contro lo sfruttamento dell’immagine della donna, fiera di aver rifiutato di essere ritoccata per:

mostrarsi per quello che è. Hanno voluto una donna con una storia, un’età. Anche con dei difetti.

Fate tale precisazioni, però, sulla rete era subito stato evidenziato l’eccessivo uso di photoshop per cancellare i difetti dell’attrice. Immediato, allora, l’intervento di Yamamay che ha provato a recuperare tagliando i fotogrammi in cui la Ferrari appariva senza ombelico. Ecco cosa ha dichiarato l’attrice al Il Corriere della Sera:

C’è una causa in corso da due anni, se n’è occupata la mia agenzia, non è stato rispettato il contratto che avevo firmato.

Via | corriere.it

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ultimo aggiornamento: 10-01-2013