Dopo l’incontro di oggi alle ore 11.00 presso l’Accademia Linguistica di Belle Arti, l’artista parlerà della nascita del suo progetto esposto a Venezia alle ore 18.00 nel Museo Villa Croce dove sarà presente anche Ilaria Bonacossa co-curatrice del padiglione e curatrice del Museo.

Katrin Sigurdardottir, nata a Reykjavik nel ’67, ha realizzato un’installazione che mette in campo, architettura, psicologia e scultura. Foundation 2013 è una pavimentazione-soppalco di 90 mq da cui si arriva attraverso due rampe di scale. L’opera, bicroma, si ispira alle decorazioni settecentesche dai motivi barocchi e sfarzosi. La volontà di non nascondere le strutture portanti in legno, non è casuale infatti l’artista ha voluto rendere itinerante la sua scultura lasciando ancora i tagli e le strutture delle precedenti esposizioni. E’stato scelto come luogo per l’installazione l’ antica lavanderia Zenobio, lontana dai padiglioni ufficiali della Biennale, la cui architettura costituisce uno spunto di riflessione che unisce passato e presente e un modo per entrare in relazione con la memoria.

Le reazioni emotive che Katrin Sigurdardottir vuole trasmettere allo spettatore derivano tutte dal contrasto tra l’architettura opulenta e quella più “democratica” e indefinita della Lavanderia. All’installazione si accede tramite piccole porte: lo spettatore costretto ad abbassarsi è portato a notare la particolarità della pavimentazione e sentire subito lo spaesamento, dovuto ai continui tagli di prospettiva.

Sarà interessante il dialogo con il Museo genovese, dove è in corso all’ultimo piano una mostra fotografica sull’influenza dello spazio e dell’ambiente sull’uomo, concentrandosi sul quartiere Mura degli Angeli di Genova, in cui ogni ambiente trasuda una varietà di storie, sospensioni e attese.

Foto| Biennaleblog

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ultimo aggiornamento: 30-10-2013