Con la rivolta del 1986 il popolo filippino ha destituito il dittatore Ferdinand Marcos, spedendolo con la sua famiglia in esilio alle Hawaii. Insieme alla moglie Imelda Marcos avevano “governato” il paese per 20 lunghi anni, nei quali avevano sottratto ingenti quantità di denaro pubblico per dirigerlo su fondi esteri. Imelda era conosciuta in particolar modo per la sua imponente collezione di scarpe.
Nel tempo i funzionari del tesoro filippini si sono messi sulle tracce di questi movimenti di denaro,
-recuperandolo in parte, ma all’appello manca ancora un ingente tesoro. Stiamo parlando di oltre 150 dipinti che erano di proprietà di Imelda Marcos, tra cui opere di Rembrandt, Van Gogh, Claude Monet e Michelangelo. Fino ad oggi la ricerca non ha dato i suoi frutti per la mancanza di fondi e Andrés Bautista – l’uomo incaricato delle operazioni di recupero di questo tesoro d’arte, ha fatto domanda all’Art Loss Register, una banca dati internazionale privata che si occupa di oggetti d’arte smarriti o rubati.
Ma il compito non è facile. La ricerca del lusso più spinto e degli eccessi avevano portato Imelda Marcos a compiere acquisti nella più completa oscurità. Fatta eccezione per i quadri che sono stati fotografati pubblicamente, risulta difficile compilare una lista esatta.
Ad esempio dell’elenco deve far parte anche un dipinto di Claude Monet – uno dei suoi ponti, che è stato venduto per 32 milioni di dollari nel 2010 da un ex-assistente del dittatore, condannato proprio agli inizi di gennaio 2014 da un tribunale di New York per cospirazione e frode fiscale.
Fino ad oggi il governo filippino ha recuperato circa 3,7 miliardi dollari della ricchezza dei Marcos, tornando in possesso – tra le altre cose, delle tre collezioni di gioielli di Imelda, stimate complessivamente intorno agli 8,5 milioni di dollari.

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ultimo aggiornamento: 28-01-2014