La polizia continua ad indagare sulla scomparsa di Roberta Ragusa, la donna di 44 anni svanita nel nulla dalla sua casa di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Le indagini sono state prorogate di sei mesi, perché un anno dopo la sua scomparsa in una grotta sono stati ritrovati degli indumenti femminili e dei frammenti di ossa e di un teschio umano, sui quali si indaga.

La proroga alle indagini sulla scomparsa di Roberta Ragusa è stata chiesta dalla Procura di Pisa: il procuratore Ugo Adinofli formalizzerà la richiesta al gip Cesare Cipolletta entro questa settimana. Quindi le indagini andranno avanti, concentrandosi proprio sugli ultimi ritrovamenti.

I magistrati potevano o chiedere una proroga alle indagini, oppure procedere alla richiesta di rinvio a giudizio per il marito di Roberta Ragusa, il 50enne Antonio Loglio, oltre che richiederne, ovviamente, il proscioglimento, per l’unico indagato del caso, accusato di omicidio volontario e occultamento del cadavere. I magistrati hanno optato per la prima strada.

Le indagini vanno avanti da più di un anno, gli indizi sono insufficienti ma i sospetti verso il marito rimangono, anche perché è lui l’unica persona iscritta nel registro degli indagati da quasi un anno per la scomparsa della donna, madre di due figli. Il Ris, intanto, avrà tutto il tempo di analizzare i reperti ritrovati durante le ricerche che hanno coinvolto 1500 persone: in particolare un frammento di un teschio umano, delle ossa e degli indumenti femminili. Le ossa sono state trovate in una grotta, il teschio su una spiaggia di Marina di Pietrasanta, i vestiti in un cespuglio vicino alla villa della famiglia Logli. Da queste analisi si spera di scoprire qualcosa in più sulla scomparsa di Roberta Ragusa.

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Via | Corriere

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ultimo aggiornamento: 05-02-2013