E’ stata inaugurata qualche giorno fa a Milano, al Portello, piazza Gino Valle, dedicata al ‘padre’ storico del progetto, insieme alle vie Aldo Rossi e Ignazio Gardella: sono tre illustri architetti e designer del Novecento, i cui nomi saranno per sempre legati ad un’area simbolo delle grandi trasformazioni urbanistiche del capoluogo lombardo.

La vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris ha detto in sede di presentazione:

“Una nuova grande piazza a Milano, un segno forte di innovazione nel cuore del Portello, quartiere della trasformazione e del cambiamento. Quest’area comincia oggi ad avere una sua vita, grazie anche al Museo del Milan ma, soprattutto, all’opera di Isgrò, che ne fa un esempio significativo in tutta la città, coniugando architettura, arredo urbano e arte contemporanea. Un altro passo avanti dopo l’apertura del parco e della passerella per i pedoni e i ciclisti”

Insieme alla vicesindaco e all’assessore Del Corno sono intervenuti alla cerimonia di inaugurazione anche Ennio Brion di Iper Montebello, il progettista Pietro Valle, Jacopo Gardella, figlio dell’architetto e designer, l’artista Emilio Isgrò e l’attore Franco Branciaroli che ha letto alcuni brani tratti da opere di Giovanni Testori.

Protagonista della piazza è un bassorilievo di Emilio Isgrò, dal titolo “Grande Cancellatura per Giovanni Testori”, realizzato quest’anno e donato al Comune appositamente per la nuova piazza. A questo proposito l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno ha dichiarato:

“L’opera di Isgrò è un ulteriore tassello della grande valorizzazione di spazi pubblici e privati di Milano che stiamo portando avanti con l’inserimento dei lavori dei più grandi protagonisti dell’arte contemporanea. In un solo mese Milano si è arricchita del segno potente di Libeskind, Kounellis e Isgrò”

Nato nel 1937 a Barcellona Pozzo di Gotto, l’artista è famoso come teorico della ‘cancellatura’, e dal 1956 vive e lavora a Milano.

L’opera

Segna per la prima volta il passaggio di Isgrò dalla bidimensionalità della carta alla tridimensionalità del bassorilievo. Il brano inserito è tratto dal libro “Il ponte della Ghisolfa” di Giovanni Testori: l’artista ha cancellato alcune parole del testo e lo ha tradotto in un intervento artistico tridimensionale su grande scala su uno dei contrafforti inclinati della piazza.

Per dare maggiore risalto all’opera, tutte le superfici del bassorilievo (parole e cancellature) sono state dipinte di grigio scuro con vernici resistenti agli agenti atmosferici.

L’installazione misura 23,40 m di lunghezza e 2,47 m di altezza.

Foto | Flickr Comune di Milano

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ultimo aggiornamento: 20-06-2014