24 luglio
Il manoscritto è stato sequestrato dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico e culturale. La Procura di Macerata ha aperto un fascicolo con due indagati.

26 giugno 2014

Meglio così: il terzo manoscritto dell’Infinito di Leopardi è stato ritirato dall’asta in corso a Roma nella sede della Minerva Auctions. Al momento di battere il prezioso lotto, il direttore ha annunciato che l’opera di Leopardi sarebbe stata ritirata dall’asta. Grande sorpresa tra i tanti che magari speravano di portarsi a casa il pezzo pregiato ma niente da fare, l’opera potrebbe restare nelle Marche.

Questo perché l’anonimo proprietario è rimasto colpito dall’interesse dimostrato dalla regione e ha deciso di far partire una trattativa privata con la regione stessa. Ma quale sarà la base di questa trattativa? Probabilmente la stessa dell’asta, ovvero tra i 100mila e i 150mila euro.

Un prezzo che non sembra nemmeno essere così elevato, visto che si tratta del manoscritto di una delle più celebri poesie della storia della letteratura. Ma forse incidono i sospetti che il discendente Vanni Leopardi ha espresso sull’autenticità di questa “reliquia” (come la famiglia chiama i lasciti di Giacomo): “Pur esistendo un preciso elenco delle opere di Giacomo possedute dai Leopardi e un preciso elenco di quelle donate dai fratelli del poeta con copiatura del documento ceduto qualora non fosse stato ancora pubblicato, non risulta mai entrata una copia del “L’Infinito” tra questa raccolta”.

I dubbi riguardano anche il timbro, che non sembra essere coevo alla data di spedizione, il fatto che un’opera del genere sia stata abbandonata e e il fatto che sia partita per posta senza nessuna protezione esterna, addirittura viene piegata come plico e di conseguenza imbrattata dal timbro prefilatelico. Nel dubbio, comunque, meglio che le istituzioni pubbliche se la tengano stretta.

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ultimo aggiornamento: 24-07-2014