Nel mondo orientale si conosce come Festa della Primavera o come Capodanno Lunare, ma in Occidente è per tutti il Capodanno cinese, un evento che grazie alla mobilità delle persone e alla globalizzazione delle etnie e dei loro costumi, sta diventando un fenomeno sempre meno circoscritto e sempre più interculturale. Facciamo un po’ di luce, dunque, su storia e tradizione della festa più nota dell’Estremo Oriente, di cui oggi, 9 febbraio, si festeggia la vigilia.

Per l’Ovest del mondo, che già fa fatica a quantificare 2013 anni di storia a partire dal fatidico anno zero, nascita di Cristo, è piuttosto difficile immaginare che per 1,3 miliardi di persone sparse per il globo il numero sia più che raddoppiato. Questo perché l’anno zero del calendario lunisolare cinese coincide con la salita al trono del re giallo, primo re della Cina, 2697 anni prima della nascita di Cristo. E così il 10 febbraio (trasposizione su calendario gregoriano) i popoli orientali entreranno nell’anno 4710, quello del Serpente d’acqua.

Calendario e astrologia cinese vanno, infatti, di pari passo. L’anno nuovo coincide con la prima luna nuova dell’anno e ciascun anno, secondo dettame astrologico, è contrassegnato da un segno zodiacale di tipo animale e da un ramo terrestre. I rami sono 12 elementi che servono nel sistema di numerazione temporale e vengono uniti ad altrettanti animali per scandire il tempo. Il 2012 è stato l’anno del drago, il quinto segno. Il sesto è il serpente, che sarà proprio l’animale del 2013.

Basandosi sulla luna, il Capodanno cinese muta giorno ogni anno, prendendo sempre una data compresa fra il 20 gennaio e il 21 febbraio. Le celebrazioni sono quelle tipiche di una grande festività, in quanto si va avanti per quindici giorni, ossia fino al cosiddetto Festival delle Lanterne (o semplicemente Festa), durante il quale brilla il primo plenilunio del nuovo anno e in onore alla luce si appendono lanterne colorate lungo le strade.

La tradizione vuole che la sera di vigilia del primo dell’anno, la famiglia si riunisca per la cena e faccia vita sociale mangiando insieme, facendo scoppiare petardi e fuochi d’artificio, scambiandosi gli auguri rituali (es. Gong Xi Fa Chai, che è un augurio buona sorte e prosperità) e anche soldi (soprattutto ai bambini e ai neosposi) rigorosamente riposti in buste rosse, o regali. Il rosso è un colore che ricorre, in quanto finestre e porte delle case vengono dipinte così, mentre sono arricchite, al loro interno, da oggetti propiziatori riportanti scritte dorate.

Tuttavia, prima di abbellire la casa, l’uso vuole che si passi attraverso un rituale di purificazione e pulizia degli ambienti: in questo modo si spazza via la cattiva sorte e si fa spazio alla fortuna. Tanto più che è considerato di cattivo auspicio fare le pulizie domestiche i primi giorni del nuovo anno, perciò la famiglia si adopera per terminare tutto entro la vigilia, in modo da far fluire energia nuova, limpida e fresca nella propria dimora.

Per le strade poi non è raro imbattersi nelle danze di dragoni e leoni, molto comuni durante il Capodanno cinese. Il suono battente del tamburo, il rumore dei piatti e le maschere dall’aspetto fiero e aggressivo si pensa siano in grado di spaventare e scacciare gli spiriti maligni e il male. Quale miglior modo per salutare l’anno che va via e accogliere il nuovo con le migliori intenzioni? Meraviglioso folklore asiatico.

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ultimo aggiornamento: 09-02-2013