30 luglio 2014, 10.00, aggiornamento

Il bando in cui il MIBAC offriva lavoro (gratuito) per le attività collaterali legate alle “Notti al Museo 2014” è stato rimosso dal sito. Cliccando infatti sul link che permetteva l’accesso al documento, ora appare una pagina bianca. Anche il link che appariva su questa pagina oggi è scomparso.

Il bando MIBAC: la pagina web com’era e com’è

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Il web, però, ha una sua “memoria” (perdonateci per la personalizzazione del mezzo: questa volta ha un senso). E così, ecco che nella nostra gallery vi mostriamo la pagina com’era e com’è oggi, grazie alla banalissima copia cache di google.

In previsione della cosa, peraltro, avevamo salvato su un paio di account Scribd il bando. Lo trovate più sotto.

Notti al Museo 2014, 29 luglio: il bando per lavorare gratis

” thumb=”” url=”http://www.youtube.com/watch?v=sd5mHHg1ons”]

Siete una “persona giuridica o fisica, singola o associata”, come “associazioni culturali, singoli artisti o complessi”?

C’è un’imperdibile opportunità che vi aspetta, per contribuire a valorizzare il nostro patrimonio culturale nell’ambito delle “Notti al Museo”, l’iniziativa lanciata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Lodevole e al passo con gli altri Paesi europei (lo dichiariamo e lo sottolineiamo a scanso di equivoci).

E’ una grandissima occasione di visibilità quella offerta dal dicastero di Dario Franceschini: la possibilità di realizzare eventi culturali “(come ad esempio musica, teatro, danza, letteratura)” ogni venerdì del mese, “a partire dal 1 luglio 2014, nella fascia oraria compresa tra le ore 20.00 e le ore 22.00”, presso alcuni famosi istituti e luoghi di cultura.

C’è però un MA, chiaro fin da subito: “non c’è budget”!

Bando Notti al Museo

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Il presente Avviso è rivolto a persone fisiche e giuridiche che intendano realizzare eventi culturali a titolo gratuito in favore del Ministero, ad esclusione di organizzazioni partitiche o politiche.

Ci risiamo, rieccolo: il maledetto lavoro gratis , che ci fa un sensuale occhiolino dalle pagine del bando. Pensavamo di essercene sbarazzati e invece adesso non è più un malcostume avvilente e degradante, è una proposta ufficiale del Governo. Siamo all’istituzionalizzazione dello schiavismo.

Perchè beh, del resto, vuoi mettere con la visibilità che offrono le “Notti al Museo”?

Come se non bastasse, la beffa. Eh sì, caro il mio “proponente”, l’assicurazione e la Siae te la paghi tu (art. 6 del bando, comma 1 e 2):

1. il proponente dichiara di essere in possesso di adeguata polizza assicurativa di responsabilità civile per danni a persone e cose, esibendone copia a richiesta dell’Amministrazione
2. il proponente si impegna ad osservare tutte le norme che disciplinano la realizzazione di eventi, attività culturali, spettacoli da svolgersi in luogo in pubblico e/o aperto al pubblico

Come ciliegina sulla torta, il Ministero ti chiede anche l’invio del curriculum, perchè ovviamente vuole conoscere le tue precedenti esperienze PROFESSIONALI (si spera retribuite). Con che coraggio?, per citare la missiva che il violoncellista Michele Spellucci, diplomato al Conservatorio di Milano e specializzato a Vienna, ha indirizzato a Dario Franceschini e ad Anna Maria Buzzi, di cui vi riportiamo alcuni stralci:

“Passi che i tempi sono bui per tutti, c’è la crisi e se non si investe sulla cultura, la cultura sarà destinata a morire. Passi anche che io son uno dei primi a sostenere che non si debba aspettare lo Stato per fare cultura perché lo Stato non ha nessun interesse alla diffusione della cultura stessa. Passi che da anni ormai ho deciso di mantenermi con un altro impiego e di dedicare tutto il mio tempo libero alla diffusione culturale a titolo completamente gratuito. Ora però da cittadino onesto, che vanta il regolare pagamento delle tasse, mi aspetterei che fosse il Vostro Ministero a cominciare ad investire in questa benedetta cultura e non che Voi dopo anni di insofferenza e di tagli e di totale apatia richiediate a me e a tutti coloro che con la cultura lavorano e tentano di sopravvivere di sponsorizzare a titolo gratuito i Vostri eventi per ‘potenziare l’offerta’ e ‘attrarre un numero più ampio di visitatori’

[…]

Spero che capiate che dopo quasi 20 anni di studi e di battaglie è quantomeno inopportuno chiedermi di lavorare per Voi gratuitamente quando anche il più semplice guardiano del più piccolo museo riceverà uno straordinario per le due ore supllementari di lavoro in quella occasione. Ed è oltremodo offensivo che il Vostro Ministero preveda i fondi necessari a finanziare le aperture straordinarie ma non investa un solo centesimo per gli operatori culturali che dovrebbero ‘potenziare l’offerta’. Siamo anche noi, anzi lasciatemi dire soprattutto noi, operatori culturali, il vero patrimonio da valorizzare in questo paese poiché siamo noi a rendere viva ed interessante la cultura, a portarla a diretto contatto con la gente ed a spiegarla, renderla fruibile e quant’altro serva ad avvicinarla ai ‘visitatori’.”

Anzi, visto il recente trend (#Venerdìalmuseo, #artbonus) ci esprimiamo per hashtag, così forse il messaggio al Ministero arriva più chiaro:

#lavorogratis #nottialmuseo #maancheno

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ultimo aggiornamento: 30-07-2014