Cucina
La ricetta della torta meringata ai lamponi
Per un fine pasto scenografico, dal sapore inconfondibile della meringa, prova la torta meringata ai lamponi.

Ha il sapore zuccheroso della meringa, la freschezza dei frutti di bosco e il tocco croccante delle mandorle tritate. Non è la classica pavlova, ma le assomiglia: è la torta meringata ai lamponi, ben tre strati di dolcezza che rendono speciale qualsiasi fine pasto. Questa torta è molto indicata quando si hanno ospiti a cena che si vogliono stupire, ma non ci si vuole cimentare in imprese troppo elaborate. L’unica cura sarà nel creare una meringa spumosa e croccante. Vediamo insieme la ricetta.
Per i dischi di meringa servono: 7 albumi d’uovo, 400gr di zucchero semolato, 1 cucchiaino di farina di mais, un cucchiaino di aceto di vino bianco, 120gr di mandorle pelate e tritate grossolanamente. Per il ripieno ci serviranno: 350ml di panna da montare, 100gr di zucchero a velo, 300gr di lamponi, 120gr di ribes.
Si inizia sbattendo a neve le chiare d’uovo con metà dello zucchero e, man mano che il composto diventa spumoso, aggiungete poco a poco il resto dello zucchero. In una scodellina mescolate la farina di mais all’aceto fino a che non avrete una spuma liscia, dopo di che unite alle chiare d’uovo sbattute e alla metà delle mandorle tritate. Mescolate bene e versate il composto in tre teglie usa e getta di alluminio, del diametro di circa 18cm, foderate con carta forno.
Cuocete per un’oretta in forno a 150° C e una volta cotte lasciatele freddare al suo interno. Nel frattempo potete montare la panna con lo zucchero e creare una purea di frutti rossi, schiacciando i 2/3 dei lamponi e ribes con i rebbi di una forchetta. Uniteli alla panna a cucchiaiate, con movimenti dal basso verso l’alto per non smontarla. Quando le meringhe avranno riposato almeno tre quarti d’ora in forno e altri 15min fuori, potete comporre la torta.
Mettete il primo disco sul piatto per servire, stendeteci sopra 1/3 della panna fruttata, coprite con il secondo disco e fate lo stesso fino all’ultimo strato. A questo punto decorate con la frutta e con la granella di mandorle che vi è rimasta. Scenografica e buonissima, vero?
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