Il carbone vegetale è un prodotto noto e che negli ultimi tempi è stato riscoperto, diventando l’ingrediente principe di molti prodotti utili per il benessere del nostro corpo. Non si tratta di un farmaco ma di un integratore alimentare, lo troviamo tranquillamente in farmacia, ma anche in erboristeria e in molti supermercati. È importante però prenderlo con consapevolezza, perché non ha solo dei benefici ma anche qualche contro indicazione.

Per che cosa è indicato? Si usa se si soffre di dispepsia (problemi alla digestione) e colite, meteorismo e flatulenza, ma anche per l’alitosi. Favorisce la digestione e i problemi relativi. Si trova in vendita in capsule o tavolette. Il carbone vegetale deriva da legno (in genere di betulla, salice o tiglio), sottoposto a pirolisi, un processo di decomposizione termica che avviene in assenza di ossigeno.

Questo prodotto ha una forte capacità absorbente, ovvero cattura le molecole libere, derivanti da sostanze o da fermentazioni tossiche, e ne favorisce l’eliminazione. Qual è la posologia? In linea di massima va assunto per un minimo di settimana a un massimo di 3. Ogni integratore ha le sue dosi e dipendono da quantità presente nelle capsule (non più di 2 o 3 al dì). Non superate mai la posologia consiglia.

Quali sono le controindicazioni? Dovete prestare attenzione alle interazione di farmaci, inclusa la pillola anticoncezionale. In questi casi i diversi prodotti andranno assunti a molte ore di distanza, per sicurezza. Attenzione anche in gravidanza. In ogni caso, prima di decidere di assumere il carbone vegetale, così come qualunque tipo di integratore alimentare, consultate il vostro medico.

Se si assume una dose eccessiva, può diventare costipante, favorire le feci neri. È sempre controindicato in presenza di ostruzioni intestinali o appendicite. Quanto costa? Dipende dal brand, dai 6 ai 15 euro.

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ultimo aggiornamento: 12-07-2016