Quale donna non sappia di cosa si parla quando il discorso cade sulla sindrome premestruale, alzi la mano. Purtroppo, infatti, questo corollario di malesseri che mensilmente si presentano in prossimità dell’arrivo delle mestruazioni, sono molto diffusi, presumibilmente più che in passato.

“Colpa” degli ormoni che influenzano le funzioni vitali a tutto campo, dalla psiche, ai nervi fino ai muscoli. Quali sono i sintomi più tipici della sindrome premestruale? Considerando che esistono molte “varianti” individuali, possiamo fare un piccolo elenco dei disturbi più comuni.

Essi sono:

  • Mal di testa e cefalea
  • Tensione al seno, che diventa gonfio e dolorante
  • Ritenzione idrica
  • Fame nervosa
  • Fitte e dolori a livello lombare e addominale
  • Irritabilità
  • Depressione

Un bel campionario di fastidi che possono essere più o meno lievi e che vengono influenzati, e quindi anche aggravati, da stress e ansia (si innesca una sorta di circolo vizioso), ma anche dalla stagionalità e dai cambiamenti meteorologici. La sindrome premestruale fino a poco tempo fa veniva sottovalutata anche in ambito medico, non se ne riconosceva la dignità di reale condizione limitante per le donne, tanto da venir bollata come fisima, malessere inesistente. Solo studi recenti hanno dimostrato, finalmente, il legame tra certe forme di mal di testa e il ciclo mestruale, così come il senso di angoscia e la tristezza improvvise collegate con l’azione ormonale a livello cerebrale in concomitanza con questo naturale momento della vita femminile.

Insomma, dato per appurato che la sindrome premestruale “esiste”, e che può essere davvero limitante, cosa possiamo fare per trovare sollievo? Innanzi tutto, teniamo presente che in commercio esistono dei farmaci specifici, da banco e non molto costosi, che agiscono proprio sui sintomi principali della sindrome attenuandoli. Ma questa, lasciatecelo dire, rappresenta l’extrema ratio, soprattutto se poi dobbiamo assumere altri medicinali analgesici durante le mestruazioni vere e proprie. Possiamo, però, agire su più livelli. Ad esempio sull’alimentazione.

Per evitare i tipici down psicologici della sindrome, e per rafforzare il nostro corpo rendendolo meno sensibile all’azione ormonale, dobbiamo lasciar da parte tutti quei dolcetti, i cioccolatini ripieni, gli snack e la nutella che ci confortano (in realtà è un conforto ingannevole) durante le “crisi”. Aumentiamo, invece, le porzioni di frutta e verdura, i cereali integrali (anche sotto forma di pane e di pasta), pesce ricco di Omega 3 come il salmone, gli sgombri, le sardine eccetera. Se ci viene il tipico “attacco di fame”, plachiamolo con un buon yogurt naturale in cui avremo aggiunto un frutto fresco ricco di antiossidanti, come il kiwi, la banana, oppure le fragole e i mirtilli.

Andiamo in erboristeria e chiediamo un mix di erbe per tisane che agiscano come rilassanti, tra cui la melissa e la camomilla, ma anche l’iperico, che ha effetti antidepressivi, oppure assumiamo degli integratori a base di vitamine e sali minerali. In farmacia troviamo anche farmaci omeopatici efficaci, come quelli a base di Pulsatilla e di Natrum muriaticum, e i fiori di Bach, in particolare Willow e Walnut. Infine, e questo è un consiglio di vita, evitate come la peste la sedentarietà e svolgete regolare attività fisica, quella che più vi piace, è un rimedio naturale straordinario contro i sintomi della sindrome premestruale. Pilates, yoga, nuoto, ma anche passeggiate o jogging all’aria aperta sono cure efficaci e salutari, che ci faranno sentire molto più forti, vitali e serene.

Foto| di George Hodan per Publicdomainpictures

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ultimo aggiornamento: 19-03-2013