Bambini
A Sidney l’ospedale che da 100 anni cura le bambole
In attività dal 1913, il Sidney’s Doll Hospital ha aggiustato oltre 3 milioni di giocattoli di australiani e neozelandesi
In Italia c’è quello di Napoli, che dal 1800 ripara ogni tipo di bambola e bambolotto per evitare che finiscano nel secchio. Ma l’ospedale delle bambole si trova anche a Sidney, in Australia, ed è un po’più giovane di quello partenopeo: esiste infatti da “soli” cento anni.
Si tratta del Sydney’s Doll Hospital ed è a metà tra un nosocomio ed un laboratorio di riparazione. Qui, dal 1913 finiscono sul “tavolo operatorio” bambole, orsacchiotti e pupazzi di migliaia di australiani che non vogliono rinunciare al loro prezioso ricordo dell’infanzia e che affidano i loro beniamini nelle esperte mani di artigiani, in grado di rimettere in sesto anche il giocattolo più malconcio.
La storia di questo ospedale delle bambole è originale: il fratello del signor Harold Chapman, fondatore della struttura, lavorava nel settore di importazione di bambole di celluloide dal Giappone. Durante una spedizione, alcune bambole si rovinarono nel viaggio e il signor Chapman decise di aggiustarle. Da lì gli venne l’idea che quell’attività così originale poteva essere anche proficua, così aprì l’ospedale.
Oggi la struttura è diretta da suo nipote ed è più ampia e specializzata, con reparti particolari a seconda del tipo di “intervento” e del giocattolo da sistemare.
Dal 1913 ad oggi l’ospedale ha curato più di tre milioni di bambole, orsacchiotti, cavalli a dondolo e giocattoli di ogni genere: tra questi, anche un clown di peluche alto quanto una persona!
In occasione del suo 101 esimo anniversario dall’apertura, Jason Reed, un fotoreporter di Reuters, ha curato un servizio fotografico all’interno della struttura, immortalando le bambole presenti nell’ospedale. C’è da dire che molte fotografie sono leggermente “horror”, ma quello che è interessante è vedere come nell’era dell’usa e getta e della serialità, sopravviva ancora un luogo del genere, dove si aggiustano gli oggetti ma in realtà si curano gli affetti e si mantengono in vita i ricordi. E costi a parte, uno dei piaceri di chi ci lavora è vedere le reazioni dei clienti quando riprendono tra le mani il loro giocattolo.