Due le sigle sindacali che hanno proclamato lo stato d’agitazione del personale del Polo museale di Firenze (Uffizi compresi): Fp Cgil e Cisl Fp. All’origine del malcontento ci sarebbe secondo gli organizzatori, una risposta “al persistente atteggiamento di chiusura della Soprintendenza speciale per il Polo museale fiorentino dinanzi alle richieste in materia di riorganizzazione e valorizzazione della professionalità del personale Mibact”, collegata inoltre all’annuncio di un progetto “di sostanziale privatizzazione del Corridoio Vasariano” che comprenderebbe, sempre secondo i sindacati, l’affidamento della gestione del servizio biglietteria, prenotazione e visita guidata del Corridoio all’Ati concessionaria, con tariffe di “34 euro l’intero, 25 euro il ridotto, 17 euro il gratuito (?!?)”, proposta che escluderebbe “la possibilità, per la struttura statale, di una gestione diretta dello spazio e della fruizione nell’orario ordinario di apertura degli Uffizi, impedendo al personale ministeriale di offrire un servizio gratuito e di qualità atto a valorizzare le professionalità interne nonché il ruolo del lavoro pubblico”. Tra le ragioni della mobilitazione anche la mancata presentazione, prevista per metà novembre, di una proposta alternativa per il Vasariano, capace di contemplare ingressi a prezzi più contenuti per i cittadini. Tra i motivi del movimento il rinvio del confronto sulla riorganizzazione del servizio delle strutture museali, la riduzione del personale di vigilanza, richieste ripetute in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, e la mancata adozione di più efficaci mezzi per il computo dei flussi dei visitatori, per accertare i massimali di presenza in sale e percorsi frequentatissimi. Un’insieme di punti che saranno sottolineati a partire da oggi attraverso iniziative di sensibilizzazione come volantinaggio, raccolta firme, informazione e valorizzazione delle competenze del personale nel piazzale degli Uffizi.
Lo sciopero del 2010
L’agitazione cade quasi in corrispondenza del periodo nel quale già tre anni fa, nel ponte dell’Immacolata del dicembre 2010, ebbe luogo lo sciopero che portò alla chiusura dei tredici musei del Polo museale fiorentino, compresi Uffizi, Palazzo Pitti e Accademia. Una vertenza che riguardava all’epoca la situazione di 350 lavoratori aggiunti al personale statale vero e proprio, con le gare d’appalto dal 1998.
Il comunicato del Soprintendente Acidini
In comunicato diramato d’intesa con il Soprintendente Marco Ferri, il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, si è dichiarato perplessa dinanzi alla protesta che avverrebbe mentre la trattativa con le sigle sindacali è ancora in corso, insistendo sulle misure organizzate negli ultimi mesi (incontri tecnici per l’esame del progetto cui hanno fatto seguito tavoli di contrattazione sindacale durante i quali si è discusso anche della possibilità di organizzare visite utilizzando personale interno) per garantire trasparenza ed equità nei confronti dell’utenza.
Nel momento in cui è stato proclamato lo stato di agitazione, l’Amministrazione stava ancora valutando la possibilità di accogliere le richieste sindacali, attraverso la raccolta delle adesioni proprio del personale interno, che ancora non si è conclusa.
È evidente che priorità della Galleria è l’apertura al pubblico delle sale, ivi comprese le 46 in più che sono state aperte negli ultimi due anni.
Va altresì sottolineato che il possibile intervento di personale esterno all’Amministrazione coinvolgerebbe il concessionario, che già dal 1998 cura per nostro conto tutti i servizi aggiuntivi.
In contemporanea alla trattativa con i sindacati, si stanno svolgendo anche incontri con gli operatori turistici al fine di raggiungere un equilibrio tra il loro ruolo, quello del concessionario e quello del personale interno.
Via | tosc.cgil.it
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